Progetti di Pace

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Non disperate!
messaggio di Kryon 

 


… se cadete nel campo della paura
date munizioni all'altro lato,
e se volete vincere questa partita … e la vincerete,
dovete stare fuori dalla paura e dovete resistere
alle frecce emozionali
che penetrano nel vostro cuore quando vedete vite prese nelle uccisioni …
il medio oriente, e noi insieme ad esso, sta attraversando il suo processo …
qual è la cosa che gli esseri umani vogliono ?
Nessuno potrà fermare e distruggere ciò che l'umanità vuole davvero:
la LUCE
….
C'è una più alta coscienza che è incarnata in questo pianeta
e i giovani sono la parte frontale di questa nuova coscienza:
saranno coloro che non seguiranno le istruzioni di odio e di guerra
saranno coloro che daranno
forza alla pace
sulla Terra


Lightworker,
portatori di luce, questo è il vostro lavoro:
assicuratevi che i semi di luce che avete piantato
possano crescere,
e non possono crescere nella paura …
NON DISPERATE!

Mandate un messaggio alle cellule del vostro corpo:



"Amato Spirito
non voglio entrare nella paura,
aiutami a ricordarlo
aiutami a ricordare che la mia vera natura è la luce dello Spirito.
Caro Dio,
fa che io possa mantenere il mio campo energetico
e i semi di luce puliti dalla contaminazione della paura
e dalla preoccupazione,
così che possano crescere forti
con il risultato che vi sia LUCE su questo pianeta
e PACE sulla Terra.

Aiutaci ad essere uniti nello Spirito e non separati
in modo che i" nemici" possano guardarsi l'un l'altro
e vivere uno vicino all'altro
con comprensione compassione e tolleranza
per arrivare anche a crescere insieme.

Fa in modo che
io sia uno di coloro che pongono i semi per questo.
Amen."
Questo potrebbe essere un buon inizio.


liberamente tratto dalla canalizzazione di Kryon di Lee Carroll



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Progetti di PACE


Guardo con stupore ed apprensione l'escalation di violenza in Israele
dopo il rapimento e l'omicidio dei 3 ragazzi ebrei e l'atroce uccisione del ragazzo palestinese.
Ci sono alcune notizie che non vengono pubblicizzate dai media,
che non sono così forti come il numero dei razzi caduti e i morti:
sono i disperati tentativi di pace,
di spezzare la logica delle vendette e ritorsioni
per cercare una strada alternativa ai raid aerei e alle bombe.

Trasmetto un articolo che solo il Corriere della sera
e il Blog di Gad Lerner
hanno pubblicato:



             
                                                           Scritta PACE in arabo ed ebraico                

            400 pacifisti israeliani incontrano il padre
               del ragazzo palestinese bruciato



Un gruppo di 400 pacifisti israeliani ha visitato la casa di Mohammed Abu Khdeir il sedicenne palestinese bruciato vivo da alcuni estremisti israeliani per vendicare l’omicidio dei tre ragazzi ebrei  Eyal Yifrah, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel .

E' stato un incontro difficile, carico di tensione, ma è avvenuto.

Inizialmente la famiglia non voleva riceverli, ha chiesto alle persone di andarsene, ma poi  li hanno accolti in casa e hanno iniziato a parlare.
Guidava questa delegazione Moshe Samhovitch, pacifista, che è andato a dire di persona ai familiari le parole che aveva pubblicato su Al Quds, il quotidiano palestinese:
«Mi inchino davanti alla famiglia, agli abitanti di Shuafat e a tutto il vostro popolo.Provo vergogna per il terribile assassinio commesso da criminali senza cuore». 

Walid, cugino del padre, panettiere, diventato in questi giorni di dolore il portavoce dei parenti, ha cercato di convincere i quattrocento israeliani a non presentarsi, a non stringere la mano di Hussein uno alla volta, a non abbracciarlo per sussurrargli frasi di conforto.
Invece è successo.
Prima un piccolo gruppo, seguito da una lunga fila.
Ci sono tra loro ebrei ortodossi con la kippah di velluto blu, giovani coppie laiche, anziani pacifisti che sperano ancora nella pace.

Inizialmente il contatto è stato molto teso: una zia ha gridato loro - Cacciateli via - , un palestinese ripete: - vogliono sfruttare questa occasione per farsi pubblicità, siamo contro il vostro governo!  - un'attivista ebrea lo rassicura dicendo: - anche noi -.
Walid infine risponde - adesso sono nostri ospiti -.
Ansam, 27 anni, cugina di Mohammed, dice «Non so come reagire a questa visita, sento emozioni diverse, all’inizio li avrei mandati via, ma capisco che sono sinceri e vogliono compiere un gesto positivo». 
Il padre di Mohammed resta con il sorriso smarrito che gli ha bloccato il volto, Moshe gli siede vicino.

Nel quartiere di Shuafat il treno non passa più.
Le rotaie sono state spezzate dai dimostranti palestinesi con seghe circolari, la banchine trasformate in armi, le mappe con le fermate distrutte...
Gadi Gvaryahu, portavoce dell’organizzazione antirazzista Tag Meir, è venuto per provare a dimostrare che quel tragitto comune è ancora possibile.
- Bruciare un ragazzino è inaccettabile - dice ai parenti e agli uomini di Shuafat appena usciti dalla moschea dopo la preghiera del pomeriggio.

- Siamo la generazione sopravvissuta alla guerra e all'Olocausto,
dobbiamo urlare:
MAI PIU'-
.

tratto da un articolo di Davide Frattini - Corriere della Sera 
e dal Blog di Gad Lerner



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La PRATICA del MATTINO
6 passi per iniziare bene la giornata

 


Una delle cose fondamentali che ho capito è l'importanza di svegliarsi e iniziare la giornata in una atmosfera di positività e armonia.
Come insegnante, mamma e nonna trascorro la maggior parte della mia giornata ad occuparmi degli altri, e questo comporta il fatto di ritrovarmi spesso esausta e stressata e ad avere difficoltà a rilassarmi.
Nel corso degli anni ho sviluppato una semplice Pratica del Mattino che mi aiuta a sentirmi bene, ad essere in  centratura, ad iniziare la mia giornata con equilibrio e apertura verso ciò che la vita mi offre come opportunità di crescita in quella giornata.
Questo mi aiuta ad affrontare con più energia gli alti e bassi della giornata, senza perdere il contatto con me stessa, con i miei valori, con la gentilezza  compassionevole che desidero esprimere  verso gli altri, dal momento che non sono affatto una santa...

Questi sono 6 semplici passi per iniziare la giornata in armonia.

1° - Preghiera appena svegli
Quando mi sveglio mi piace stare un pò nel letto ad assaporare il momento: mi viene spontaneo ringraziare per essermi risvegliata nel mio letto caldo, nel mio corpo sveglio, vivo, in movimento.
Il primo pensiero è sempre un ringraziamento per il prezioso dono della vita.
Grazie per i miei organi vitali che mi consentono una vita senza particolari difficoltà, grazie se sento qualche  piccolo dolore che mi suggerisce che c'è un lavoro da fare su una certa articolazione...
Un modo semplice per ringraziare è fare alcune respirazioni profonde e consapevoli, accompagnate, se volete, da un mantra.

Una semplice preghiera fatta con semplicità, ma col cuore e con le giuste intenzioni, può fare miracoli
soprattutto all'alba, al mattino molto presto
perché, secondo la tradizione ebraica, è la "Chessed di Chessed del tempo"
cioè il momento più misericordioso del giorno

2° - Scrivere i sogni
Dopo aver ringraziato il Cielo, è bene cercare di ricordare i sogni fatti : per questo suggerisco di tenere sul comodino un piccolo quaderno dove fissare appena svegli le immagini, le impressioni ricevute in sogno.
Occorre farlo subito perché queste immagini fluttuano nella mente solo per pochissimo tempo e poi è difficile recuperarle. Queste impressioni, a volte, non sono che brandelli di sogni che contengono però importanti messaggi della nostra anima.
Spesso accade che questi messaggi diventino sempre più chiari nei giorni successivi in concomitanza con eventi casuali, o una frase ascoltata per caso in tv o radio, o letta per caso su una pubblicazione  ...
Rivisti a distanza di tempo si rivelano come aperture, vere e proprie "porte" sul nostro mondo interiore.

3° -- Lavarsi come momento sacro
Una volta alzata, prima di fare la doccia, lavo prima le mani e poi il viso.
E' una semplice abitudine, ma va fatta con consapevolezza, come qualcosa di sacro:
passando le mani sotto l'acqua chiedo che le mie mani e le mie azioni siano benedette dal cielo e pure.



 4° - Bere acqua calda
Il nostro corpo è costituito per il 70 % da acqua. E' molto importante ricordare di bere acqua durante il giorno, e spesso, presa dalle attività quotidiane, lo dimentico completamente.
Al mattino però ho preso l'abitudine di bere un bel bicchiere di acqua calda, prima di fare colazione e sento che il mio corpo me ne è grato.
E' un consiglio che si trova spesso nei libri di O. M. Aivanhov.
"Bere acqua calda ben bollita al mattino a digiuno, purifica l'organismo. L'acqua calda è il rimedio più naturale, innocuo ed efficace per sciogliere ed eliminare i depositi presenti nel nostro organismo.
... Bevendo in modo regolare l'acqua calda si sciolgono molte sostanze che formano dei depositi sulle pareti delle arterie provocandone l'indurimento, e rendendo così più elastici i tessuti." da "La Nuova Terra" .

 

5° - La pratica quotidiana: respira, leggi, scrivi
Nel corso degli anni ho sviluppato una semplice pratica mattutina, della durata di 15 a 30 minuti circa, a seconda del tempo che ho a disposizione, che prevede

 
- esercizi di respirazione e/o

 
- lettura spirituale e/o


- journaling-scrittura attraverso cui cercare chiarezza e rilascio emozionale.




- Fare colazione
Sono ormai le 7 del mattino: non resta che fare colazione.
Questo è un momento particolarmente bello e sereno della giornata.
Tutto è perfetto: ho nutrito la mia anima con le energie spirituali delle pratiche che ogni giorno mi lasciano una parola o un messaggio da portare con me nel corso della giornata.
Assaporo con un calma e lentezza questo istante prezioso, seduta al tavolo affacciato sul mio piccolo giardino,  proprio come se fossi davanti al Giardino dell'Eden...

 

 

 BUONA GIORNATA!!!

 

 


 



MEDITAZIONE
PER SCIOGLIERE
LE SOFFERENZE PASSATE

ecco un dolcissimo sottofondo musicale di arpa:

 

una serena musica per accompagnare la meditazione

SURRENDER
Nel mio cuore so che lasciar andare è un bene per me.



Lascio andare ogni cosa e permetto ad un piano più alto di dispiegarsi per me.
Lascio che lo Spirito guidi la mia vita con dolcezza e tenerezza
verso ciò che è nuovo.
Poiché ho lasciato andare, creo delicatamente la possibilità
di un'apertura più spaziosa.

Mi permetto di essere toccato profondamente
in parti di me che non ho ancora conosciuto.
Costruisco riserve profonde di coraggio e di fede
per sostenermi attraverso le transizioni.

Chiedo di avere aiuto.
Chiedo che sia alleggerito il mio cuore,
che sia resa lieve la mia mente, e trasformata la mia vita.
Mi lascio andare ora.

Chiedo di rimanere serena mentre lascio andare gli attaccamenti.
Più mi lascio andare, più sono sostenuta.
Mi arrendo!
Sono disposto a mantenere la fiducia e la stima di me stessa,
anche quando sono delusa.
E' tempo di lasciare tutto alle spalle, abbracciare il cambiamento

e permettere un nuovo flusso di vita dentro.
Accetto che le correnti della vita siano più grandi e più forti
della mia capacità di comprensione.
Sono aperta al cambiamento.
Lascio che il mio essere si muova verso un nuovo e più alto scopo.

Mi arrendo! Voglio sentirmi libera.
Lasciar andare diventa sempre più facile, più lo pratico.
Perdonare e dimenticare mi solleva e mi libera.
Posso lasciare andare e sentirmi pienamente supportato.
Nel mio cuore so che lasciare andare è un bene per me.
Mi rilasso ed accetto ciò che è.
Io assorbo benessere e lascio che esso si rifletta nella mia vita.


 

 


 


2013:
un anno di cambiamenti

UN VIDEO DA NON PERDERE

Ti invito ad ascoltare e condividere un video,
sottotitolato in italiano,
per comprendere ed essere parte dei cambiamenti che stanno avvenendo:
una voce saggia e pacata incoraggia
ad attraversare questi momenti
con serenità e apertura di cuore.


Non perdete alcuni piccoli ma preziosi consigli disseminati nel video
che dura 20 minuti, 20 minuti veramente intensi e ricchi.

 

 


 




L'OPALE AUSTRALIANA

 



Come nacque l'Opale.
Nel Tempo del Sogno, quando il mondo così come lo conosciamo era appena nato, tutti gli abitanti della terra vivevano senza una legge: non c'erano norme o regole di nessun genere.
Gli esseri umani non sapevano come procurarsi il cibo e cacciare gli animali, non riuscivano a distinguere i cibi buoni da quelli velenosi, non conoscevano le cerimonie sacre e non rendevano onore al Grande Spirito.

Allora il Grande Spirito scese sulla terra, utilizzando un arcobaleno: raccolse tutte le tribù e le istruì in merito alle leggi che avrebbero dovuto seguire e su come avrebbero dovuto condurre la loro esistenza.
Insegnò loro a raccogliere il cibo e cacciare, li istruì sulle responsabilità di ogni individuo verso se stesso, gli altri e la madre terra.
Prima di andarsene promise che sarebbe tornato per vedere se le persone erano abbastanza sagge da seguire i suoi insegnamenti e realizzare il suo piano per una pace infinita sulla terra.

L'arcobaleno riportò il Grande Spirito in cielo, ma gli aborigeni si accorsero che nel punto dove i suoi piedi si erano appoggiati sul terreno, i sassi erano diventati brillanti e luminosi, brillavano e luccicavano con tutti i colori dell'arcobaleno.
Erano nate le prime Opali: le prime pietre sacre.

L'Opale,
nel suo significato simbolico ed energetico,
viene a dirci che siamo sulla strada giusta,
la strada della luce.
I temporali, le nubi, le tempeste della vita stanno lasciando il posto
ad un tempo di serenità, di pace e di guarigione.

I colori dell'arcobaleno sono collegati ai 7 chakra
e portano a ciascuno di essi
l'energia e il riequilibrio di cui hanno bisogno.

I colori luminosi riflessi nell'Opale ci ricordano che
il Grande Spirito è passato di qui, il bene è vicino:
un ponte arcobaleno collega la nostra vita quotidiana 
al nostro scopo più alto.

liberamente tratto da un testo di Donni Hakanson
cantastorie aborigena


 


 

REGALATE UN ANGELO



C'è molta gente che ne ha bisogno, anche tra i familiari, amici e conoscenti.
Molti hanno bisogno che qualcuno ricordi loro
che possono contare sull'aiuto degli angeli che li guidano
che hanno accanto in ogni momento:
 non devono fare altro che chiederlo.
Molta gente ha completamente dimenticato
la costante presenza angelicaal proprio fianco
e ha dimenticato di chiedere il loro intervento.

Tutti hanno un Angelo,
anche io ne ho uno che è sempre accanto a me,
proprio sopra il mio computer, eccolo:

 

questa immagine,
una foto in bianco e nero del grande fotografo Willy Ronis,
mi ha sempre affascinato e trasmesso un messaggio silenzioso,
che non è facile tradurre in parole...
Credo che dica:

non smettere mai di portare più amore, più bellezza
nella tua vita e nel mondo,
non smettere mai di crederci, di sperare,
non smettere mai di lasciarti ispirare da Noi...

 

Quando volete fare un regalo speciale,
regalate un angelo a chi ne ha bisogno.
Scegliete voi come fare,
scegliete il metodo più appropriato a seconda della persona
e della circostanza..
oppure aggiungete al vostro dono una piccola nota 
"Tutti abbiamo un angelo"
Siate creativi, lasciate l'amore fluire attraverso di voi
e lasciate che gli angeli vi guidino e ispirino.




Ci sono angeli luminosi e bellissimi che proteggono la terra e l'umanità,
angeli guerrieri che ci ispirano coraggio, forza e determinazione
angeli che ci spingono ad abbracciare i cambiamenti,
angeli delicati come farfalle che accompagnano i sogni dei bambini...
angeli che filtrano i raggi della luce e li riflettono su di noi...



angeli che ci lasciano messaggi nei luoghi più impensati ...



angeli che ci stanno accanto
silenziosi e limpidi come una preghiera...

 


I bambini sono i nostri angeli
Ricordatevi di regalare un angelo ai vostri bambini.



 

I bambini hanno davvero bisogno di continuare a credere negli angeli mentre affrontano tutte le sfide della crescita.
Non comprate loro esclusivamente gli ultimi gadget tecnologici, regalate loro un piccolo angelo.
Se potete, ricordate loro, ad ogni occasione, che possono chiedere aiuto e protezione al loro angelo custode,
dovunque si trovino e qualunque cosa stiano facendo.
Vi lascio alcuni brani musicali ispirati agli angeli.
Ecco i miei preferiti:






INVOCAZIONE AGLI ARCANGELI E ALLA SHEKINA'
Neshama Carlebach




In the arms of the Angel 
Sarah McLaughlin

danzato sui pattini da Yuna Kim


 



Centomila Angeli - by Bliss
 

I am your Angel - Celine Dion




Angel's Song by Cloe

 

The Angel Gabriel
King's College Choir - Cambrige

 



Angel - Sinead O'Connor



Angels in the Room -
Delta  Goodrem

 

 


 

 

 

 

Sentieri di Preghiera
un invito a trovare la propria via
per incontrare il divino

 

"La preghiera ha un grande potere
per la persona che la pratica con tutte le sue forze.
Rende dolce un cuore amaro, allegro un cuore triste,
ricco un cuore povero, saggio un cuore sciocco
coraggioso un cuore timido,
porta la guarigione ad un cuore malato, la vista ad un cuore cieco,
rende ardente un cuore freddo.

Essa attrae giù  la grandezza di Dio in un piccolo cuore,
sospinge l'anima affamata fino alla pienezza di Dio,
riunisce due Amanti,
Dio e l'Anima,
in un luogo meraviglioso in cui si parla molto d' Amore."

-Mechthild di Magdeburgo


 
Hitbodedut:
preghiera solitaria e grido silenzioso


  

-Quando il Messia verrà,
i popoli del mondo saranno in uno stato di grande confusione.
Ma per colui che dedica un po' del suo tempo, ogni giorno, per parlare con Dio,
sarà come se si svegliasse daun breve sonno con una mente stabile e chiara.
- Rebbe Nachman of Breslov

Hitbodedut (lett. "auto-isolamento", in ebraico התבודדות, pronuncia hitbodedut) si riferisce ad una forma di  preghiera e di meditazione non strutturata, spontanea e individuale insegnata da Rabbi Nachman di Breslov.
Hitbodedut, è una vera e propria conversazione con Dio, attraverso di essa si può stabilire un rapporto stretto e personale con il Creatore per ottenere una più chiara comprensione delle proprie motivazioni e aspirazioni personali.
Rabbi Nachman affermava che prendere l'abitudine di trascorrere un po' di tempo ogni giorno in una preghiera personale e solitaria, ci aiuta a liberarci dai tratti negativi che ostacolano la nostra realizzazione spirituale e a ricevere delle intuizioni profonde.

Questo tipo di preghiera, che Nachman ha denominato hitbodedut, è stato anche praticato e incoraggiato da Gesù che spesso si ritirava in solitudine a pregare.
"Ma tu, quando preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo nel segreto. E il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà." - Matteo 6:6

Metodo
Il metodo prevede di parlare con Dio ad alta voce in un ambiente intimo, in modo informale, in un luogo appartato, come una stanza chiusa o un luogo solitario esterno.
Rabbi Nachman insegnava che il posto migliore per -hitbodedut- è nelle foreste o nei campi.
"Quando una persona medita nei campi,
tutte le erbe si uniscono alla sua preghiera
e ne aumentano l'efficacia e il potere".

 


 
Ha anche suggerito di compiere questa pratica nel bel mezzo della notte, quando i desideri e le passioni di questo mondo sono a riposo, anche se farlo durante il giorno è altrettanto efficace.
Prendere l'abitudine di trascorrere un po' di tempo ogni giorno in una preghiera personale e solitaria, è uno dei principali modi per costruire un rapporto con Dio.

E' bene fissare un orario regolare per questo. Si consiglia di tenere il dialogo nella lingua che si parla meglio, per favorire un'espressione autentica e spontanea proveniente direttamente dal cuore.
Durante una sessione di hitbodedut, colui che la pratica apre il suo cuore a Dio nella propria lingua madre, esprimendo tutti i suoi pensieri, sentimenti, problemi e frustrazioni.
Per Rabbi Nachman nulla viene visto come troppo banale, anche i problemi relativi ai propri affari, i desideri contrastanti e le relazioni difficili del quotidiano possono far parte della preghiera .
Anche l'incapacità di esprimere compiutamente ciò che si vuole dire è visto come un argomento legittimo da discutere con Dio.
Si può anche trasformare la vostra incapacità di parlare in preghiera.
Possiamo dire a Dio che ci sentiamo così lontani che non riusciamo a parlargli!

E 'anche un bene di trasformare gli insegnamenti spirituali  in preghiera.
Quando si studia o si sente un insegnamento troppo profondo e difficile, dobbiamo chiedere a Dio di aiutarci ad essere in grado di comprendere pienamente e adempiere a tale insegnamento.
Possiamo digli quanto ci sentiamo lontani da Lui e lo preghiamo per aiutarci a raggiungere quanto contenuto nella lezione.

Si dovrebbe anche usare questa pratica come una opportunità di esaminare il proprio comportamento e le proprie motivazioni, correggendo difetti ed errori del passato, mentre si cerca un percorso migliore per il futuro.
Rabbi Nachman diceva che hitbodedut deve essere praticato in modo semplice e diretto, come se si stesse parlando con il proprio migliore amico.

Il Grido silenzioso
Hitbodedut si presta anche ad alcune tecniche di meditazione silenziosa.
Una di esse è il "grido silenzioso", che Rebbe Nachman stesso ha praticato.
Ha descritto il grido silenzioso nel modo seguente:
Si può gridare ad alta voce con una "piccola voce silenziosa" ...
Chiunque può fare questo.
Provate a immaginare il suono di un grido nella vostra mente. 
Create il grido nella vostra immaginazione e provate letteralmente a urlare con questa muta "voce dolce e sommessa".
Così come alcuni canali portano il suono dai polmoni alle labbra,
altri lo portano ai centri superiori della testa.
Quando si esegue questa operazione, in realtà si sta emettendo un suono dal settimo chakra.
Egli ha raccomandato che i suoi seguaci impegnarsi in hitbodedut per almeno un'ora al giorno. Hitbodedut è una pratica di base per tutti i chassidim.


Preghiera nel deserto...
Here you can walk with God.



Traduzione del testo del video

 

Tra sabbie pure e inviolate...

Qui si cammina con Dio
e nessuno intorno può interferire...

Il vento e gli sterpi
si uniranno alle tue preghiere
così come i fiori del deserto
e le piccole lumache...

Nessuna preghiera sale al cielo così pura
come la solitaria preghiera personale...

La preghiera personale è per tutti:
anche tu puoi creare un dolcissimo canto
per Dio
con la tua preghiera
e l'accompagnamento della creazione...

Attendi e vedrai come
Egli risponderà
accogliendo i desideri del tuo cuore...

 

Una passeggiata meditativa di 3 minuti tra le sabbie inviolate nel deserto del Neghev per una sessione di preghiera personale solitaria (hitbodedut) con Dio.
La vostra preghiera - con l'accompagnamento in sottofondo della creazione - diventa una sublime musica che salirà fino al più alto dei cieli e non rimarrà senza risposta.


 


 

 

 

Sentieri di Preghiera

 

un invito a trovare la propria via
per incontrare il divino

 

La Benedizione

La Benedizione è una qualità di pensiero/sentimento/emozione
che ci permette di entrare in contatto
in modo amorevole e autentico con situazioni che ci hanno fatto soffrire
e che in qualche modo bloccano la nostra esistenza.
La Benedizione è un modo per trasformare qualunque cosa ci sia accaduta
in una nuova esperienza capace di aiutarci
.

Quasi nessuno di noi può dire di non aver subito nella propria vita esperienze emotive traumatiche, quasi nessuno di noi può dire di non essere stato ferito al punto da sentirsi costretto a reagire o a chiudersi in se stesso per neutralizzare il dolore e nasconderlo nel profondo di stessi.
Questo dolore andrà a depositarsi da qualche parte per poi riemergere quando meno ce lo aspettiamo: alcuni possono credere di avere nascosto così bene il dolore dentro di sé da convincersi di aver dimenticato e risolto ogni cosa.
Il corpo umano però non dimentica.
Le ricerche hanno dimostrato che il DNA e le nostre cellule sono in diretta comunicazione con le emozioni che proviamo, al punto che il nostro corpo crea, per ciascuna di esse, una risposta chimica corrispondente.
Ha senso quindi trovare un modo per trasformare qualunque cosa ci abbia feriti in una nuova esperienza capace di aiutarci.
E' possibile farlo permettendo a tutto ciò che ci fatto soffrire di scorrere attraverso il nostro organismo e praticando l'arte del benedire.

La benedizione non condanna nè incoraggia alcuna azione,
circostanza o evento sia accaduto nella nostra vita.
Non è in accordo o disaccordo.
La Benedizione riconosce e accetta ciò che è avvenuto.
Ne prende atto in assenza di giudizio: questo favorisce l'aprirsi di un varco
che permette alla guarigione di manifestarsi.


S. Sofia - mano benedicente di Cristo

Cos'è la Benedizione

La Benedizione può essere definita come una qualità di pensiero/sentimento/emozione che ci permette di entrare in contatto in modo amorevole e ridefinire esperienze che ci fanno o hanno fatto soffrire e in qualche modo bloccano la nostra esistenza.
Per rilasciare le nostre emozioni dobbiamo riconoscere e benedire tutti gli aspetti di ciò che si è mosso ed entrato in azione dentro e fuori di noi:
- chi soffre,
- chi o cosa ha causato la sofferenza e
- il contesto che è stato testimone e ne ha subito delle conseguenze
.

E' importante anche chiarire cosa non è la benedizione.
Quando benediciamo chi ci ha fatto del male, chiaramente non stiamo giustificando ciò che ha fatto, né stiamo auspicando che la situazione si ripeta.
La Benedizione non scusa né giustifica in alcun modo gli atti che infliggono sofferenza, non appone sigilli di approvazione su eventi dolorosi...
Il ruolo vero della Benedizione è quello di liberarci da tali eventi, prendendo atto che tali cose fanno ormai parte del passato. Questo consente a tali ricordi di fluire attraverso di noi anziché restare bloccati, imprigionati dentro di noi.
E di andare oltre...

"Al di là dei concetti di giusto e ingiusto, di bene e di male
esiste un campo. Incontriamoci lì."

Rumi

Benedire è il modo per raggiungere il campo indicato da Rumi, situato al di là delle azioni giuste o sbagliate, sospendendo il dolore che proviamo, aprendo un passaggio nel cuore, che ci dà l'accesso ad un luogo ove tutto è solo Luce e Bene.
Credo che ci sia un Disegno e un Progetto in cui ogni evento rientra secondo un ordine e una legge che sfugge alla nostra mente, ma possiamo sentire e accettare solo con la saggezza del cuore.

L'atto di Benedire non cambia le cose esternamente,
ma cambia noi.

Prima di Benedire

Prima di accogliere il gesto del Benedire c'è un prerequisito da osservare: è necessario rispondere con sincerità a questa domanda:
"Accetto di andare oltre le vecchie reazioni e convinzioni che: - qualcuno deve pagare, devo pareggiare i conti - con cui si giustifica l'atto di ferire qualcuno che ci ha feriti?
Se la risposta è si, vuol dire che siamo pronti alla pratica del Benedire.
Se la risposta è no, vuol dire che abbiamo bisogno di comprendere perché vogliamo ancora rimanere aggrappati a quel dolore da cui, contemporaneamente, desideriamo guarire.
Entrambe le risposte vanno accettate, sono entrambe fasi della nostra consapevolezza a cui dobbiamo prestare ascolto e attenzione, rispettando i nostri tempi.

Solo quando siamo in grado di andare oltre il concetto di giusto e sbagliato, di bene e di male, possiamo ritrovare il nostro potere di elevarci al di sopra di ciò che ci ha ferito.
E anche se, da un lato, ciò che ci ha addolorato permane, ripristiniamo un più alto sentire che crea in noi la connessione con il Campo della Mente di Dio.

Benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano - Luca 6,28

Cristo, come i saggi delle diverse tradizioni spirituali, ci ha indicato di trascendere le sofferenze umane attraverso la saggezza del cuore.
E' facile amare Dio in tutto ciò che è bellezza, ma le lezioni più profonde e importanti ci arrivano quando impariamo ad abbracciare Dio in tutte le cose.

Questo pone le esperienze meravigliose sullo stesso piano di quelle sgradevoli.

Non è facile arrivare a questa certezza interiore, anche qui si tratta di un processo, di una comprensione che si fa strada solo attraverso le esperienze, gli errori e le cadute, le incredibili scoperte, le ispirazioni dello Spirito lungo il tortuoso sentiero interiore.

Quando facciamo la scelta di benedire dobbiamo tenere conto di tre componenti.

- Benedire coloro che soffrono: la prima area su cui dirigere la nostra benedizione è quella verso chi è stato ferito. Possiamo essere fisicamente lontani, quando si tratta di avvenimenti distanti da noi come l'11 settembre..., oppure possono riguardare membri della nostra famiglia o noi stessi.
 

- Benedire chi o cosa ha causato la sofferenza: questa è la parte più difficile, ed è quella più importante. Quando riusciamo a benedire coloro che causano dolore a noi o ad altri, innestiamo un processo di cambiamento veramente profondo.
Bisogna essere veramente forti interiormente per sollevarsi al di sopra di ciò che è giusto o ingiusto negli eventi che accadono: nell'istante in cui apriamo, anche solo per un attimo la porta del cuore per accogliere un potenziale più alto come la benedizione, inizia il cambiamento e la guarigione.
Del resto, sono proprio le persone che fanno del male ad avere più bisogno di tutti di luce e consapevolezza: solo la Luce può far sì che possa farsi strada, nel loro cuore, la coscienza di ciò che stanno causando agli altri e a sé stessi.
La nostra unica speranza è che la Luce rischiari la mente e il cuore di chi compie ingiustizie, di chi ordina stragi, di chi compie abusi e maltrattamenti: possa un flusso abbondante, inesauribile, infinito di Luce avvolgerli e cambiare la direzione e lo scopo dei loro propositi.

- Benedire i testimoni della sofferenza: questa parte del processo di benedizione è poco considerata, ma è altrettanto importante delle altre due. Si tratta di coloro che sono stati testimoni, che sono in qualche modo venuti in contatto con eventi negativi, e che hanno subito dei danni sul piano emotivo, in quanto devono dare un senso a quello che hanno visto e udito.
Questi testimoni siamo tutti noi che dobbiamo convivere quotidianamente con l'assassinio di civili innocenti durante le guerre, con le brutalità perpetrate nei confronti delle donne, dei bambini, degli animali nelle nostre società civili, con le piccole e grandi ingiustizie della vita quotidiana.
Questi sentimenti rimangono in noi, producendo quel senso di vuoto, di perdita di senso e di speranza, che le tragedie producono, sia che avvengano a livello personale che globale.



LA PRATICA

Ogni volta che sentite la sofferenza vostra o di altri, ovunque voi siate, potete raccogliervi in una semplice preghiera di Benedizione: questa preghiera non viene dalla mente, ma proviene dal sentire, dalla saggezza e dall'amore racchiusi nel cuore umano.
Se siete in casa, trovate un luogo tranquillo, dove nessuno possa disturbarvi, raccoglietevi nel sentire del cuore, e poi, con semplicità, dite silenziosamente o ad alta voce le seguenti frasi, visualizzando una colonna di Luce che scende dall'alto, dal Cuore dell'infinito, e avvolge tutte le persone o situazioni nominate.
Dite questa preghiera dal cuore

- La Benedizione di Dio sia su ...(il nome o i nomi di chi sta soffrendo)

- La Benedizione di Dio sia su...(inserite il nome di chi ha inflitto la sofferenza)

- La Benedizione di Dio sia su .... (noi e altri in quanto testimoni )


AMEN
liberamente tratto da:
La Scienza perduta della Preghiera - G. Braden

 

 



YOU ARE A BLESSING TO THE WORLD
Tu sei una Benedizione per il mondo


 

...You are the Heart
You are the Hands
You are the Voice of Spirit on Earth

and who you are
and all you do
is a Blessing to the world...

 

 

 

 

 


 

 

 

Sentieri di Preghiera
un invito a trovare la propria via
per incontrare il divino


Il Canto
preghiera
e antica tradizione


 

"Nella tradizione spirituale iniziatica la musica e il canto, hanno un importante ruolo. Poiché nel canto siamo noi stessi lo strumento che produce i suoni, cantare ha su di noi, sul nostro corpo fisico e sui nostri corpi sottili, degli effetti molto potenti.

Attraverso il canto, emettiamo onde e correnti di forze che creano in noi delle forme, e per questo è importante ritrovare la funzione mistica del canto, concentrando tutta la nostra attenzione sulla melodia, ma anche sulle parole; soprattutto sapendo scegliere ciò che si canta.

Nell'Albero Sefirotico, la musica appartiene alla sefirà di Hokmah, dove regnano i Cherubini.
I Cherubini sono musica pura, per cui vivono in una perfetta armonia.
Hokmah , che in ebraico significa saggezza, è il mondo del Verbo, dal quale proviene tutta la creazione; il Verbo simboleggia la musica, con i suoni armoniosi che hanno plasmato la materia, poiché è il suono che modella la materia e le conferisce delle forme.
E' così che, tramite il Verbo, Dio ha plasmato la materia informe, ha parlato alla polvere cosmica e le forme sono apparse.
Ai Cherubini è stata trasmessa una vibrazione divina, vibrazione che si è propagata a tutte le creature di tutti i mondi, fino alla terra.
I Cherubini non fanno altro che cantare insieme in armonia, ecco perché quando gli uomini cantano in coro, cercano di unirsi all'ordine angelico dei Cherubini che è l'ordine della musica e dell'armonia celeste.

Ogni volta che cantate con un atteggiamento sacro, vi collegate inconsapevolmente con i Cherubini: in questo modo l'armonia dei suoni lavora su di voi e fa vibrare le particelle del vostro corpo fisico fino a portarlo, un giorno, ad acquisire forme di un'armonia e di una bellezza straordinaria.
Il canto prepara le migliori condizioni per favorire la purificazione e l'abbellimento dei nostri corpi su tutti i piani: un giorno si risveglieranno nella vostra anima delle antenne capaci di captare le forze cosmiche di Hokmah, e quando sarete giunti a tal punto, riceverete ispirazioni, udirete l'armonia delle sfere, come accadde a Dante, canterete con gli Angeli e la saggezza dimorerà in voi, poiché la musica è una delle  forme di espressione della saggezza.
Hokmah è un piano che si estende al di là del 7, dei pianeti del nostro sistema solare e abbraccia le costellazioni dello zodiaco, è dunque un simbolo dell'infinito (8), ecco perché la musica ci solleva fino a fonderci con l'immensità.

Anche soli nella nostra casa, quando vi sentite turbati o tristi, scegliete un canto, e cantatelo con tutto il cuore: il canto possiede un enorme potere benefico, fondato sull'unità e l'armonia. Scegliete canti che toccano l'anima e il vostro sentire profondo, vi armonizzano con l'ordine cosmico e attirano gli angeli
Essi si avvicinano e dicono: - Ecco un luogo per noi -
E cominciano a stabilirsi nelle regioni superiori del nostro cervello, dove portano i loro strumenti, i loro violini, le loro arpe - e mescolano le loro voci alle nostre.
Mettete l'anima in quel canto, come se cantaste davanti a Dio: gli angeli raccoglieranno la vostra preghiera e la porteranno fino al Suo Trono.

Ecco un esercizio per fare del canto la vostra preghiera:
immaginate di cantare, circondati da una luce sfolgorante
immaginate che tramite la vostra voce,
escano energie potenti e sottili che penetrano ovunque
e commuovono l'anima di che vi ascolta:
il loro cuore si apre, la loro mente si illumina
e tutti decidono di lavorare per il bene e la felicità dell'umanità...
Esercitatevi a lungo e verrà il giorno in cui la vostra voce
risveglierà negli uomini solo la loro natura superiore, la natura divina."

Omraam Mikhael Aivanhov
tratto da :
- Creazione artistica e creazione spirituale -
- Alle sorgenti inalterabili della gioia -


Ho raccolto alcuni canti-preghiera che trovo particolarmente belli,
vi invito comunque a scorrere attraverso le gine del sito per trovare altri canti che possono ispirarvi, ce ne sono molto altri...


Adoro te devote - inno in latino di S. Tommaso d'Aquino
Om Nama Shivaja - mantra indiano
Ki thila atti -  Geremia 17, 14 -17 canto ebraico
Abwon - Padre Nostro in aramaico
Hiding place - canzone inglese
L'ombra della luce -Franco Battiato



Adoro te devote -
una dolcissima versione dell'inno eucaristico
attribuito a S. Tommaso d'Aquino
accompagnato dai suoni della natura di Dan Gibson

Adóro te devóte, látens Déitas,
Quæ sub his figúris, vere látitas:
Tibi se cor meum totum súbjicit,
Quia, te contémplans, totum déficit.

Visus, tactus, gustus, in te fállitur,
Sed audítu solo tuto créditur:
Credo quidquid díxit Dei Fílius;
Nil hoc verbo veritátis vérius.[2]

In cruce latébat sola Déitas,
At hic látet simul et humánitas:
Ambo támen crédens átque cónfitens,
Peto quod petívit latro pœnitens.

Plagas, sicut Thomas, non intúeor,
Deum támen meum te confíteor.
Fac me tibi sémper mágis crédere,
In te spem habére, te dilígere.

O memoriále mortis Dómini,
Panis vivus, vitam præstans hómini,
Præsta meæ menti de te vívere,
Et te illi semper dulce sápere.

Pie pellicáne, Jesu Dómine,
Me immúndum munda tuo sánguine,
Cujus una stilla salvum fácere,
Totum mundum quit ab ómni scélere.

Jesu, quem velátum nunc aspício,
Oro fíat illud, quod tam sítio:
Ut, te reveláta cernens fácie,
Visu sim beátus tuæ glóriæ. Amen.

 

Om Nama Shivaja - mantra indiano
nella versione di Robert Gass
con pitture sacre tibetane

 

 



Ki t'hilati attah 
Tu sei la mia lode

- Geremia 17, 12-14

Kise chavod marom merishon m'kom mikdashenu
Ki t'hilati atah
Mikveh Yisrael m'kor mayim chayim Adonai
Ki t'hilati atah

Ki t'hilati atah
Ki t'hilati atah
Ki t'hilati atah

R'fa'eni Adonai v'erafe
Ki t'hilati atah
Hoshieni Adonai v'ivashe'ah
Ki t'hilati atah

Trono di gloria, fin dal principio è il luogo del nostro santuario,
Tu sei la mia lode.
La speranza d'Israele, la sorgente d'acqua viva, è il Signore,
Tu sei la mia lode
Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito, salvami e sarò salvato,
Tu sei la mia lode.





Hiding place -
Sara Groves
con stupende immagini della Scozia



Tu sei il mio luogo segreto
Tu riempi il mio cuore spezzato di canti
Canti di liberazione
tu canti di come i deboli sono forti

You are my hiding place
You fill my broken heart with songs
Songs of deliverance
You sing of how the weak are strong

 


Early when the day is new
Before the stirring
I will come and talk to you
And confess the ways I am broken
To recall the words you've spoken
And to try to comprehend
The love you have for me

You are my hiding place
You fill my broken heart with songs
Songs of deliverance
You sing of how the weak are strong

You never meant for me to walk alone
You are always for me
As the truest lover of my soul
You hear my desperate calling
You have kept my feet from falling
And have set me on this rock
on which I'm stand now

You are my hiding place
You fill my broken heart with songs
Songs of deliverance
You sing of how the weak are strong

And I believe you
For you've saved me from my darkness and my shame
And I believe you
For I hear your song of beauty through the pain

 

una bellissima versione cantata del
Padre Nostro in aramaico
completa di parole nel video

 

 

L'OMBRA DELLA LUCE
Franco Battiato

Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso, si fa incerto,
e non abbandonarmi mai..
Non mi abbandonare mai!
Riportami nelle zone più alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
è tempo di lasciare questo ciclo di vite.
E non mi abbandonare mai..
Non mi abbandonare mai!
Perchè le gioie del più profondo affetto
o dei più lievi aneliti del cuore
sono solo l'ombra della luce.
Ricordami come sono infelice
lontano dalle tue leggi,
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai..
Non mi abbandonare mai!
Perchè la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa
sono solo l'ombra della luce.

 

 


 




Sentieri di Preghiera

un invito a trovare la propria via
per incontrare il divino

Pregare le Scritture


Salmo 7 -  opera tratta dal Museum of Psalms

Quando leggiamo un Testo sacro, leggiamo Parole divinamente ispirate: se noi le ascoltiamo con attenzione, con la mente e col cuore, queste Parole ci toccano in profondità e ci spingono a connetterci con Dio e a sentire la sua Presenza in modi che non avremmo immaginato possibili.
Come si può comprendere, questa pratica di pregare le Scritture è molto più che una semplice lettura: essa comporta la lettura del testo prescelto, la riflessione silenziosa, il trovare una risonanza interiore e una risposta.

Leggere in questo modo fa sì che si crei uno spazio nel cuore, una "stanza interiore" affinchè lo Spirito compia il suo lavoro in noi.
Muovendosi lentamente da un verso all'altro, da un concetto all'altro, senza cercare di consumare i passaggi,  penetriamo gentilmente la comprensione del testo.

Completa la pratica, il fatto di scrivere i versi più significativi o le parole-chiave accanto al testo: evidenziamo in questo modo il messaggio che ci arriva con più immediatezza: spesso è proprio ciò di cui avevamo bisogno, per comprendere le situazioni che stiamo vivendo o per darci conforto.
A volte riceviamo da Dio parole che ci creano disagio.
Le aree in cui incontriamo più sfide, ci offrono una opportunità di crescita più grande.


Comincia ora

Quando prendiamo in esame un testo sacro, è bene scegliere un passo non troppo lungo su cui focalizzare l'attenzione.
Un brano troppo esteso, per la vastità e complessità dei significati, potrebbe sopraffarci e disorientarci.
Dobbiamo avere a disposizione carta e penna.
Suggerisco di tenere un quaderno personale, solo per questo tipo di preghiera, in modo che ogni volta che pratichiamo il materiale è raccolto e possiamo fare interessanti collegamenti.

Scegli il brano e leggilo ad alta voce.
Leggilo tutto , lentamente e ascolta la tua voce mentre pronunci le parole.

Rimani in silenzio per qualche minuto, riflettendo su quello che hai letto.

Rileggilo ancora una volta.

Rimani in silenzio per qualche minuto contemplando le parole e il loro significato.

Leggi ancora ma silenziosamente l'intero brano.

Fermati su quelle parti di testo che toccano il tuo cuore, e ricopia la parola, il verso o la frase sul tuo foglio.
Può portarti una chiarificazione, un insegnamento, una osservazione che sposta le tua prospettiva, oppure può essere qualcosa che crea in te malessere.
 Prendi nota della sfida che ti viene posta di fronte, che cosa significa per te e dà il benvenuto alla possibilità di crescita che ti viene offerta.

Considera la porzione di testo che ti colpito e scrivi la tua risposta.
Lasciati andare al flusso di pensieri e parole che possono smuoversi da questa lettura, scrivi tutto ciò che affiora al tuo cuore.

Rileggi ciò che hai scritto e fanne una sintesi che raccolga il pensiero più importante, racchiudilo in una semplice preghiera, o una poesia, non deve contenere più di dieci, dodici parole.

Dopo averla scritta ripetila in te stesso alcune volte, senti come risuona nella tua anima.

Se fai questa pratica con altri, puoi condividere la tua preghiera o rimanere in silenzio.

 


 

 

 

 

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