materiale tratto dai testi di Nadav Crivelli -
Scuola diCabala "La Sapienza della Verità"



 

La Forza della Vita

Tempo della lettera ebraica Cheit
La lettera Cheit e la Forza della  Vita

La prima associazione visuale che la forma della Cheit suggerisce è l'immagine di una porta: Essa corrisponde al tempo tra la lunazione di giugno e di luglio, al momento dell'anno in cui si celebra il Solstizio d'estate, definito anche da alcuni sistemi come la porta dell'incarnazione.

Questa lettera, la cui forma appare chiusa da 3 lati e rivolta verso il basso, è simile ad un recipiente capovolto, come l'utero femminile, il quale ha l'apertura in basso e il fondo in alto, e nonostante sia l'opposto di ogni contenitore, esso ospita il dono più prezioso: la vita umana.

 


 

La lettera CHEIT unita alla lettera YOD forma la parola CHAI che significa : vivo, vivente .
E' consuetudine infatti per gli ebrei portare un ciondolo con tali lettere, in segno di buon auspicio.

Questa lettera con la sua energia, ha molto a che vedere con l'emotività e con la difficoltà a gestire la fragilità delle emozioni negative, i ricordi dolorosi e le ferite.
Dalle lettere componenti la cheit proviene la parola  CHITA cheit-tav-hey "paura - terrore"
Cheit- tav- tav è inoltre la radice della parola rompere, spezzare e il cuore spezzato è uno degli aspetti da gestire in questa fase.

Su un piano più elevato l'energia della Cheit dà forma alle lettere cheit - yod - mem che diventano  CHAIM "Vita".
Su un piano ancora più elevato la Cheit rappresenta la CHAIEI HA-CHAIM : la Vita delle Vite , l'origine e il segreto della vita stessa.

La lettera Cheit ci suggerisce una riflessione sul significato della parola "VITA" sul piano fisico e biologico della nostra incarnazione, con tutti i lati gioiosi e oscuri che essa comporta.

Questa bella energia/lettera ci aiuta a non avere paura,
a non temere le difficoltà e le delusioni,
a non spezzare, davanti alle prove, il filo interiore dell'esistenza,
ma ci invita a riconnetterci alla forza della Vita,
alle Sorgenti inalterabili del nostro Essere,
alla Vita da cui ogni Vita scaturisce.

Essa allo stesso tempo ci spinge ad attingere
in profondità e in alto
per comprendere e affermare le motivazioni e gli obiettivi
che la nostra anima ha portato con sé in questa esperienza terrena.


 


 opera di A. Rhine

CHEIT

Curare le emozioni negative
con l'Immaginazione


Il messaggio della lettera Cheit
è un insegnamento di grande bellezza e intensità,
indirizzato al più profondo del nostro essere.

Il Tempo della Cheit
lunazione giugno-luglio


Vorrei farvi conoscere uno dei numerosi aspetti dell'energia della Cheit, la lettera ebraica che è attiva in questo momento dell'anno :dalla lunazione di giugno  alla lunazione di luglio .
In questo tempo abbiamo la possibilità di conoscere meglio alcune tematiche ad essa collegate e fare un'opera di rettificazione e trasformazione in armonia con la lettera/energia che le ha formate e in-formate fin dall'origine della creazione, come è detto nel Sefer Yetzirà e nel Libro dello Splendore, lo Zohar.

Una delle più importanti connessioni energetiche della Cheit è  con il senso della vista, non solo quella strettamente fisica, ma anche quella più simbolica, legata e alimentata dal sentire interiore:
vedere con i sensi interiori, significa aver superato una dipendenza eccessiva dalle emozioni e non essere più soggetti alle interferenze di una emotività non equilibrata.
Non dobbiamo permettere che le ferite  e gli ostacoli  della vita, tengano la nostra energia bloccata e ci facciano cadere con facilità in preda a stati d'animo di ansia, di paura di non farcela, di tristezza, di pessimismo riguardo a noi stessi e al mondo.

La chiave per sbloccare questa energia intrappolata nell'emotività negativa si trova in un corretto uso dell'immaginazione.
Spesso è sufficiente cambiare le immagini e le fantasie di cui ci nutriamo, per trovare una nuova fiducia e speranza, per superare la tristezza e la scontrosità, per non lasciarsi abbattere dalle contrarietà della vita.
Ciò è reso possibile dalla rettificazione del femminile dentro di noi,
dirigendo la nostra consapevolezza verso l'alto, verso la ricerca di una crescita progressiva della nostra natura spirituale.
Si tratta di rendere attiva e spiritualizzata la componente di -mozione, movimento- contenuta nelle emozioni, spingendola verso piani più elevati, verso un maggiore incontro con il Divino.

La Cabala ebraica consiglia, per un utilizzo spirituale e trasformante dell'immaginazione rispetto alle emozioni negative :
- lo studio quotidiano dei testi sacri, in quanto, lungi dall'essere delle semplici narrazioni, essi agiscono su di noi tramite canali sottili, e, grazie ai molteplici significati che essi contengono, portano all'interno della nostra coscienza una immensa capacità guaritrice delle nostre fantasie malate.

 

                                    

La capacità dell'immaginazione, spesso considerata come un sottoprodotto della mente, può diventare la radice della visione profetica.
Una delle più importanti visioni contenute nella Bibbia, la visione del Carro di Ezechiele che vediamo immortalata negli affreschi e nei portali di tante chiese romanico-gotiche, avvenne proprio nel tempo della Cheit, nel mese di Tamuz.

Il dono della Cheit è quello di trasformare l'immaginazione in visione e profezia.

Un altro importante strumento di trasformazione delle energie negative è:
- la musica, il canto, la danza

 




Un importante prova che gli stati emotivi, i testi sacri, la musica e la visione sono profondamente collegati tra loro viene dall'analisi delle parole
CHAZON (Cheit - Zain - Vav - Nun) = "visione" e
CHAZAN (Cheit - Zain - Nun)  = "cantante di inni sacri" :
questi termini hanno una radice comune e una forte assonanza energetica
.

Ci sono diversi esempi biblici di questo fenomeno,  i quali testimoniano dell' effetto straordinario della musica.
Il suono, il canto e la danza, presso tutte le antiche tradizioni, hanno l'indiscusso potere di calmare l'anima, di indirizzare l'emotività verso la bellezza e la gioia, di aprire il cuore alla ricezione della visione interiore.

Un'altra importante connessione è tra la parola
SHIR = "canzone" (Shin - Yud - Resh) e
SHUR = "vedere" (Shin  -Vav - Resh)

La Vista, sia quella fisica che spirituale, è il senso più elevato,
di qui l'importanza del tenerla costantemente rivolta 
                          verso il Bene, la Sapienza, la Bellezza.
                   
                   






Noi dobbiamo sempre pensare a sollevare la testa
ogni volta che delle idee negative vogliono attirarci verso il basso,
per la semplice ragione che il movimento e la direzione che scegliamo, 
ci attira nel suo segno e nel suo retaggio.

 

 

Le lettere ebraiche sono una forma di energia e vibrazione
simile ad un flusso di energia,
sono simboli universali di meditazione che trascendono ogni religione, razza, e concetto di linguaggio.
I 72 Nomi di Dio sono indirizzati a tutti i popoli
come strumento per connetterci con la Luce,
il loro potere si diffonde tramite schemi presenti nella loro forma,
nelle loro linee e curve.







 

bet      kaf      lamed
 
31. LEKAV

Portare a termine ciò che si inizia

Noi abbiamo il potere di portare a termine ciò che abbiamo iniziato,
in particolare i compiti e gli obiettivi di natura spirituale

Quando sorgono i dubbi...
Quando viene voglia di arrendersi...

L'energia di questo Nome di Dio
rappresenta il potere che abbiamo di portare a termine ciò abbiamo iniziato,
in particolare il nostro percorso spirituale e il nostro compito,
superando gli ostacoli e gli imprevisti che possono intralciare il nostro cammino.

Secondo alcuni cabalisti questo Nome ha una connessione particolare con il processo di crescita delle piante.
Esso ha una influenza speciale sulla vegetazione e sull'agricoltura.

 



Osserva nel video come la Rosa porta a termine il suo compito!

Come un fiore che lentamente sboccia
possa il nostro Essere aprirsi totalmente
e portare a termine la sua fioritura,
manifestando tutte le sue potenzialità.

"Ciò che Dio ha detto alla Rosa
e che ha fatto sbocciare la sua bellezza...
l'ha detto al mio cuore"

Rumi

Spesso gli ostacoli sia quelli esterni che quelli che ci creiamo da soli,
ci trattengono dal perseguire i nostri obiettivi e dal portare avanti il nostro compito.
E' facile essere eccitati e ottimisti nella fase iniziale di un nuovo progetto.
Quando però incontriamo degli ostacoli e delle sfide
accade che temporeggiamo...
entriamo in ogni sorta di dubbio e resistenza...e l'entusiasmo scema.
Gli ostacoli interiori sono la frustrazione, la paura, il dubbio, le cadute, la pigrizia...

Le sfide esterne si presentano nei modo più disparati:
ma sono solo un test.

 

L'imponente muro di mattoni
è spesso in realtà un telo leggero dipinto ad arte,
camuffato per sembrare un impenetrabile muraglia...
Solo per impedirci persino di provare ad attraversarla.

Nessuno ha mai detto che la strada verso la realizzazione spirituale sia facile, ma è una strada che può essere percorsa e portata a termine con successo.

Per la maggior parte di noi, scegliere un cammino spirituale è la decisione più importante nella nostra vita.
Quello che a volte manca  non è la scelta, è l' impegno.
E un impegno è continuità e perseveranza.
Ha bisogno di essere difeso senza tregua ogni giorno.

 
 

Se si decide di correre una maratona,
non c'è solo la scelta di presentarsi alla partenza,
il giorno della manifestazione.
Se si sceglie  un obiettivo, ciò condiziona ogni giorno della nostra vita.
Se si salta una settimana di allenamento, potremmo non riuscire a correre la maratona.

Essere impegnati in un percorso spirituale significa che a volte saremo soli.
Potremmo sentirci come una pecora nera.
Altre volte, la gente potrebbe desiderare di vederci fallire.
E se questo non accade, le loro insicurezze aumenteranno e non saranno felici del nostro successo.

Una cosa è certa: saremo testati.
Non sulla nostra decisione, ma sul nostro impegno.
 

Meditando su questo Nome
chiedi di essere sostenuto nel tuo percorso di crescita e di fioritura
affinche possa realizzarsi completamente il disegno
e tu possa raggiungere la meta.



 

by
La Kabbalah e i 72 Nomi di Dio - Y. Berg
Les 72 puissances de la Kabbale - G. Lahy

 

 


lunazione dicembre - gennaio
mese di TEVET - segno del Capricorno

 





Lettera AYIN
l'occhio e la sorgente


sorgente di DAVID nell'Oasi di Ein Ghedi

 

AYIN : la lettera della Visione

La parola Ayin significa "occhio" e il suono di questa parola è del tutto analogo al suono della parola "eye" in inglese.

Ayin simbolizza molti tipi di vista, da quella fisica a quella spirituale, ma anche ispirazione, intuizione, previsione, visione, prospettiva...

Gli occhi hanno bisogno di luce per vedere.
La vista interiore ha bisogno di illuminazione per raggiungere la visione.

"Senza la visione, il popolo si perde" -Prov. 29:18

Chiudi gli occhi e guarda!
Per vedere realmente le cose in profondità, dobbiamo chiudere gli occhi al mondo, non farci distogliere da ciò che circonda, dal suo aspetto superficiale.
Guardare è uno dei 5 sensi, vedere è un'arte.
Il senso della vista è un senso veramente importante per la cabala.

La forma visiva di ogni lettera dell'alfabeto ebraico, che costituisce il primo aspetto ad essere recepito,  agisce e stimola  una delle più alte qualità e potenza dell'anima: la sapienza - Chokmà

La sapienza è il dono più alto e più prezioso, il più difficile da raggiungere.
Essa sola ci può dare la visione chiara dell'infinito e del divino, insieme alla piena comprensione della natura degli eventi e delle creature terrene.
La sapienza è il frutto più bello dell'età matura, un'altra realtà simboleggiata dalla lettere Ayin, il cui valore numerico è 70 come gli anni della vecchiaia.
Il Re Salomone la scelse al di sopra di tutti i doni.

La parola Ayin in ebraico oltre ad indicare l'occhio, ha anche un altro importante significato: sorgente.

Rimanendo ancora nell'ambito della vista e dell'occhio e delle sue leggi fisiche, esiste un interessante collegamento tra l'occhio
e il cosiddetto "punto sorgente"

Keplero, formulando le sue teorie sull'ottica, sviluppò l'impressione intuitiva di essere immersi in un "mare di luce" omogeneo ed isotropo.
L'universo visibile è schematizzato come insieme di punti-sorgente da ciascuno dei quali si propagano nello spazio tridimensionale informazioni visive attraverso fasci di raggi luminosi. I raggi provenienti da ciascun punto non sono disturbati nella loro propagazione dalla presenza dei raggi provenienti da altri punti: ogni fascio si propaga indipendentemente da tutti gli altri
.


guarda la pagina:
http://didascienze.formazione.unimib.it/Lucevisione/Aria_Ifase/keplero.htm


In questa immagine è rappresentato il modo con cui l'occhio fisico vede e ricostruisce dentro di sé ciò che ha visto.

Se facciamo un parallelo con il mondo spirituale  ecco che possiamo intuire come la visione di questa  Sorgente Infinita determina la presenza di riflesso di questa sorgente in chi  la vede.

Il Mistico cristiano Meister Eckhart dice:
"L'occhio con cui vedo Dio è lo stesso occhio con cui Dio vede me,
una sola visione, una sola conoscenza, un solo amore".

La realizzazione di questa intima e mutua Visione è l'ultima e più alta aspirazione della Ayin.


 

Guarda ogni cosa con gli occhi della compassione
Dalai Lama

La lettera ayin è associata alla percezione, al discernimento, al guardare le cose e gli altri con "l'occhio buono" cioè con "benevolenza" e purezza.

La qualità di questo sguardo è importante:
vedere il bene in ogni cosa e in ogni persona
è una delle più importanti realizzazioni umane
e la sfida più impegnativa durante questo mese.


Occhio buonoanimo umile e spirito amorevole sono le caratteristiche che la tradizione ebraica richiama con intensità tra le attitudini da sviluppare in questa fase dell'anno.
Un occhio buono non guarda con invidia, rabbia e gelosia, giudicando con severità...
Coltiviamo uno sguardo positivo e compassionevole, ritenendoci contenti di ciò che abbiamo, senza domandare di più.

 

La rettificazione della rabbia
e la lettera Ayin



Il Sefer Yetzirà associa la lettera Ayin, il mese di Tevet e il segno del Capricorno al senso della rabbia.
E' possibile che in questo mese, più che in altri, siamo messi a confronto con situazioni che ci destabilizzano e creano una disarmonia alla quale reagiamo con rabbia  e irritazione particolarmente forti.
Questo non è un caso
Durante questo mese abbiamo l'opportunità di comprendere meglio e guarire l'ira e la rabbia che portiamo dentro di noi..
C'è una parte di bene in ogni sfida a cui dobbiamo far fronte.
Noi possiamo conoscere quanto siamo progrediti spiritualmente osservando il nostro livello di rabbia.
La facilità ad arrabbiarsi è un segno che abbiamo bisogno di comprendere meglio il significato di ciò che ci accade e  fare dei cambiamenti.
Questo processo non è facile, ma vale veramente la pena di lavorare su questo aspetto del nostro comportamento che può causarci serie limitazioni e forti danni.

La Cabala dice che la rabbia
è la causa principale di molte malattie
,

poiché ci disconnette immediatamente dall'energia divina
e dal nostro vero sé
.


La rabbia immette nella nostra psiche una grande quantità di veleni e di sostanze tossiche che finiscono con l'intossicare e danneggiare il nostro equilibrio psicologico , ma anche la salute fisica.

                                         
LA MEDITAZIONE NILAKANTHA
PER TRASFORMARE I VELENI DELLA RABBIA

Quando i veleni del mondo ci inondano,
provocandoci rabbia e abbattimento
questa tecnica può aiutarci non solo ad evitare di assorbirli intossicandoci,
ma ci permette di trasformare il veleno in energie positive.

"Nilakantha" - gola blu -, è un attributo di Shiva.

Nel mito, quando l'oceano venne frullato dagli dei e dai titani,
uno dei prodotti era un veleno mortale,
che avrebbe ucciso qualunque cosa vivente
se Shiva non si fosse fatto avanti accettando di berlo.

Un  bramino spiegava che c'è un simbolismo molto profondo:
Shiva accetta di bere il veleno mortale, ma non lo deglutisce,
lo tiene nella gola che infatti diventa blu.
Da un lato è il sacrificio di un dio,
dall'altro l'atteggiamento "abile" del praticante
davanti al veleno del mondo:
non si può evitare di berlo, ma si può evitare di inghiottirlo

Possiamo applicare questa tecnica quando, ad esempio, una persona ci ferisce
e provoca in noi il sorgere della rabbia.

- per prima cosa bisogna acquietare la mente, entrare in una situazione il più possibile equilibrata in cui creare un distacco sereno dalla situazione esterna.

- creare con la mente e col cuore una connessione col Sé, con quella parte di noi che non può essere toccata da alcuna ferita e da alcun male, installarsi in questo luogo del nostro essere assolutamente privo di perturbazioni

- da qui, individuare quale è il bene, l'energia positiva di cui la persona che ci ha feriti è mancante, la benedizione di cui ha bisogno per creare armonia e benessere intorno a sé, anzicchè il dolore e la rabbia che ci ha procurato (ad esempio se qualcuno ci ha calunniato dicendo cose false e malevole contro di noi, possiamo chiedere che le venga donata la qualità di vedere il bene presente negli altri  e dire il bene)

- quando abbiamo compreso che tipo di dono è opportuno, possiamo chiederlo a Dio per lei, ma anche per noi stessi affinchè Egli doni, ad entrambe le persone coinvolte, la stessa cosa.
Infatti non sappiamo perché questo è accaduto proprio a noi, qualcosa ci collega a questo evento e a questa persona... forse si tratta di un karma... o di un insegnamento che dobbiamo apprendere... in ogni caso questa benedizione libera entrambi e fa sì che il male ricevuto venga ricambiato col bene. 

- inondare la persona ci ha ferito e noi stessi di luce e della qualità positiva che desideriamo per entrambe, ci pone in una situazione di riequilibrio e dissolve i veleni dell'ira e il malessere della rabbia: armonia e positività si ristabiliscono nella nostro mondo interiore.

Provare per credere.

 


 

 

 

 

Meditazione del mese di Tevet
Segno del Capricorno


 

Il canto dell'Angelo
tratto da uno scritto di
Michael Berg
 

Gli ostacoli e le sfide che ci appaiono nella vita, in particolare durante questo mese in cui ci confrontiamo con alcuni lati oscuri della nostra personalità, non sono in realtà  dei "nemici".
In effetti, le difficoltà che affrontiamo sono state create in modo da aiutarci a guadagnare forza per il lavoro spirituale che sta alla base del vero obiettivo delle nostre vite.
 
E questo è un principio molto kabbalistico: riceviamo Luce in relazione alla difficoltà delle azioni che intraprendiamo.
Meditando su questa legge della vita durante questo mese, possiamo fare molto: oltre a comprendere profondamente la sua verità, possiamo connetterci con l'energia superiore che ci permetterà non solo di sconfiggere gli ostacoli, ma soprattutto di acquisire la forza che essi devono darci.


 
C'è un passaggio della Bibbia che è molto noto e che descrive l'episodio in cui Giacobbe lotta con un angelo durante la notte.
I kabbalisti interpretano questo angelo in un modo particolare che si discosta leggermente dalla tradizione classica,  lo ritengono infatti la personificazione della nostra oscurità personale e possiamo presumere che l'angelo voglia veramente sconfiggerci. Dopo tutto, dal momento che il male è male, ha senso credere che l'angelo oscuro voglia che scegliamo il buio rispetto alla Luce.
 
I kabbalisti ci dicono, tuttavia, che non è questa l'interpretazione giusta.
Piuttosto, le nostre inclinazioni negative semplicemente hanno un lavoro da fare.
Esistono come opportunità di esercitare il libero arbitrio e, con lavoro e perseveranza, c'è un obiettivo importante da raggiungere che porterà gioia persino all'angelo oscuro!
Il suo scopo è di renderci difficile la vita spirituale, ma nel momento in cui riusciamo a superare noi stessi e i nostri limiti, potremo ricevere più Luce.
 
Il nostro angelo negativo personale, in realtà non vuole che lo ascoltiamo perché sa molto bene che questo andrebbe contro il desiderio del Creatore.
Il male ci mette alla prova ma solo perché possiamo rivelare maggiormente la Luce divina.
Questo è un paradosso molto bello ... e un grande insegnamento.
 
Negli scritti dei commentari cabalistici sta scritto che l'angelo cattivo che Giacobbe ha sconfitto,
gioì moltissimo di questo risultato.
Per la prima volta dall'inizio del mondo, fu per lui possibile cantare di fronte a Dio per via del fatto che Giacobbe lo aveva sconfitto.
 
Ora l'angelo cattivo aveva finalmente raggiunto il suo obiettivo: essere sconfitto da un'anima umana e quindi rivelare una grande Luce.
Che bell'insegnamento sul funzionamento dei Mondi Superiori!
 
In questo mese, possiamo connetterci con questa verità e ottenere forza e volontà per il nostro lavoro spirituale.
Nel farlo, ci avvicineremo di più al giorno in cui anche noi canteremo davanti a Dio.



 



la lettera AYN è in costruzione
tornate presto





 

 



Tempo della lettera SAMEKH
Lunazione da novembre a dicembre
KESHET -
Il segno del Sagittario

 

SAMEKH
La lettera del sostegno e della protezione.
Lo scudo di Luce.

 
Il Tempo  dei Miracoli e
della Ri-inaugurazione del Tempio senza fine.


La forma della lettera ebraica Samekh è un cerchio perfettamente chiuso e rappresenta il supporto e la protezione divina: il più alto potere che sostiene e circonda la nostra esistenza e il nostro compito terreno.
Il nome Samekh deriva dalla radice ebraica simach ( samekh-mem-kaf) che significa supporto - sostegno.
Questa lettera ha dato origine al nobile segno del Sagittario e in questo mese abbiamo la possibilità di sperimentare nella nostra coscienza la consapevolezza di essere amati, sostenuti e protetti dal cielo, ma anche la capacità e il desiderio di proteggere e sostenere noi stessi e gli altri.
La natura di questa protezione e aiuto è scritta nella forma stessa della lettera
che, essendo circolare, non ha né inizio nè fine, è paragonabile ad uno scudo di luce.

Nello Zohar il testo in cui è descritta la storia della Creazione del mondo con le lettere, le lettere, ad una ad una, si presentarono a Dio affinché egli scegliesse una di loro per dare inizio alla creazione.
 


opera di Soshanna Bauer



Così si presentò la Samekh:
"Entrò la lettera Samekh e fece la stessa domanda delle lettere precedenti, richiamando il versetto in cui è detto "Il Signore sostiene coloro che vacillano"(Salmo 145, 14) la cui parola iniziale è una Samekh .
-Maestro del mondo, serviti di me per creare il mondo, dato che un appoggio (simakh) è in me per coloro che cadono (nofelim)-
Dio le rispose: -E' precisamente a causa della tua destinazione che devi restare al tuo posto, perché se io ti innalzassi dal tuo posto per creare il mondo, cosa avverrebbe di coloro che stanno per cadere poiché essi si appoggiano su di te..-
La lettera Samekh uscì immediatamente."

Dal "Libro dello Zohar" tradotto dal caldaico da J. De Pauly

 



 

Il Cerchio della SAMEK  
e cosa ci insegna sul piano psicologico:
rendere il pensiero circolare
.

 

La mentalità di molte persone, piuttosto che assomigliare ad un cerchio , potrebbe assomigliare ad una di quelle figure geometriche piene di angoli stretti e angusti...personalità, per mantenere il linguaggio geometrico "ottuse", fissate su pochi punti di vista, ripetitive nelle opinioni, prigioniere di pregiudizi e ristrettezze.
 

La Samek ci invita a
"RENDERE IL PROPRIO PENSIERO CIRCOLARE"
 
cioè a diventare più oggettivi e più aperti,
meno partigiani nei giudizi.

 

 

Aprirsi alla ciclicità della vita, aprirsi al lontano, al diverso, mantenere una dimensione di crescita, superando continuamente i vecchi orizzonti personali e culturali.

 

E infine sapersi aprire al trascendente.

 

 

Il sostegno che viene dal...Libro

Esistono tanti tipi di aiuto e di sostegno, infatti se usciamo da una tematica strettamente fisica, e ci rivolgiamo  ciò che veramente aiuta nutre, sostiene la nostra anima, troviamo quello che per me, ma anche per tante persone che non appartengono al popolo ebraico, il Popolo del Libro, è l'Aiuto e il Sostegno per eccellenza: il Libro, i testi di saggezza di tutte le tradizioni
Per Libro non intendo solo la tradizione scritta, le parole scritte con l'inchiostro sulla pagina, ma anche il bianco  che circonda le lettere, vale a dire ciò che non può essere scritto, cioè la tradizione orale...
In ebraico la parola LIBRO - SEFER inizia con l'energia della Samek


 
SEFER : samek-peh-resh = LIBRO
SIDDUR : samek-daleth-vav-resh = LIBRO DI PREGHIERA
SIPUR : samek-peh-vav-resh = STORIA, FIABA

Lascio alla mente-cuore di ognuno la riflessione su quanto il Libro, la Preghiera e la  Fiaba siano una immersa risorsa di sostegno di aiuto e di protezione.
Per me lo sono da sempre.
Questo mese e la lettera Samek rappresentano la fase terminale degli studi, ove si arriva a meritare l'ordinazione o l'iniziazione.

Hanuka, la Festa principale di questo mese significa, tra le altre cose, "iniziazione"


Sedes Sapientiae

Chanukà
il tempo dei miracoli


 


Ascolta un canto dolcissimo:
la preghiera "Hanerot hallalu"
con cui si accendono le candele di Hanuka'

 

Ha-nei-rot  Ha-nei-rot
Ha-nei-rot ha-la-lu -
 o-nu mad-li-kin
Ha-nei-rot ha-la-lu o-nu mad-li-kin

Hanuka oh hanuka by this lights remember
when we lighting this
by this lights remember
when we lighting this.


 

Circa 2200 anni fa, la terra di Israele era sotto la dominazione greco-siriana del re Antioco Epifane.
A quel tempo, il Tempio, il luogo della più sacra, intima connessione col divino, era stato violato dai Greci che impedivano agli ebrei di praticare il loro culto, studiare la Torà, obbligandoli ad adorare gli dei della Grecia.
I Greci avevano una fiducia smisurata nel potere logico e razionale della mente e usavano la loro filosofia per minare e distruggere la fede e la tradizione  ebraica.
Nel 164 a.Cr. un nucleo di ebrei, guidati dai fratelli Maccabei, esasperati dalle persecuzioni e dalle inique legge emanate contro il popolo ebraico, organizzarono una sorta di resistenza armata che mise in scacco l?esercito greco molto più numeroso e potente.
La ribellione dei Maccabei riuscì vittoriosa e determinò la liberazione di Gerusalemme e del Tempio, che venne purificato dalle contaminazioni e profanazioni 
della dominazione straniera.

Il giorno della "reinaugurazione" del Tempio avvenne un miracolo ricordato da allora durante la festa di Chanuka.
Il servizio compiuto dai Sacerdoti del Tempio comprendeva, tra le altre pratiche, l'accensione della Menorà, il candelabro a sette braccia : l'olio usato a questo scopo doveva possedere particolari requisiti di purezza e di preparazione, ma i greci avevano profanato ogni quantitativo di olio destinato alla Menorà...

Il miracolo consistè in questo: il giorno della reinaugurazione del Tempio, nei sotterranei si trovò un recipiente di olio d'oliva intatto, portante ancora i sigilli del Gran Sacerdote.
Nonostante la quantità d'olio ivi contenuta fosse sufficiente per alimentare la Menorà per un solo giorno, l'olio durò otto giorni, finchè fu possibile prepararne del nuovo, per continuare il servizio.

A memoria di tale evento  fu istituita una festività di otto giorni durante la quale ogni ebreo, uomo donna e bambino, deve accendere una menorà a otto braccia in questo modo: la prima sera si accende una candela sola, la seconda due, la terza tre e così via finchè l'ultima sera le otto candele sono tutte accese ... alle otto candele se ne aggiunge una "il servitore" che ha la funzione di accendere le altre, in questo modo la Menorà di Hanukà è formata in realtà da 9 candele.
Durante le 8 sere della festività le case degli ebrei sono piene di luce, illuminate da tante Menorà quanti sono i membri della famiglia.


Come i Maccabei, che ripristinarono il Tempio nei tempi antichi, anche noi abbiamo la possibilità di ripristinare il Tempio Sacro dentro di noi.
Molto più che un luogo fisico, anche se comunque lo è a tutti gli effetti, il Tempio rappresenta per noi oggi la nostra natura divina e la dimensione interiore più sacra e più pura presente in ciascuno di noi .
E' il luogo in cui dimorano le nostre speranze più riposte e la nostra visione più alta della vita, che va ben oltre la mente e la sua capacità logica e razionale...
E l'olio miracolosamente ritrovato nelle profondità del tempio rappresenta quell'essenza pura e incontaminata, la nostra anima, e ci rimanda alla possibilità di ritornare alla purezza delle nostre origini e a l luogo da cui proveniamo, la Casa del Padre...

La festività di Chanukà mi ha sempre toccata profondamente, pur non essendo ebrea, da anni infatti accendo le candele della Menorà a 9 braccia per ricordare che anche nei momenti più difficili e più tristi dell'esistenza possono accadere dei miracoli:

è possibile che una parte di noi, una piccola e isolata parte del nostro essere, possa prendere il sopravvento su una condizione soverchiante di inconsapevolezza, ignoranza, oscurità e avere la meglio, ripristinando la luce...

è possibile che nel momento in cui sentiamo di aver perduto ogni  contatto col centro, con la chiarezza interiore, con ciò che nutre e sostiene la nostra anima, quando tutto sembra distrutto e desolato ...
ritroviamo una "ampolla di olio sacro",
ritroviamo quella luce e quella forza che arde e ci alimenta da sempre e che sempre si sosterrà...

... e ho avuto modo di sperimentare questo miracolo
più volte nel corso della mia vita ...



la mia menorà di chanukà




***

Guarda nella pagina dedicata ai bambini ed educatori "Curriculum of Love"
il gioco del DREIDEL
che fanno i bambini in Israele

 

 


 

 


lunazione ottobre - novembre

 


A. Rhine

NUN

Nun in italiano corrisponde al suono della lettera N

L'arte di imparare dalle cadute

  

Il tempo della Nun è un tempo straordinario
per apprendere una delle lezioni più importanti
che la vita terrena ci riserva:
la capacità di comprendere il senso profondo
degli errori, degli ostacoli, degli insuccessi
che incontriamo nel corso della nostra esistenza,

La lettera NUN è infatti la lettera iniziale di NEFILA'- caduta
e il tempo in cui è attiva, la lunazione tra ottobre e novembre,
è un tempo che ci costringe a confrontarci con la tematica della discesa,
a volte volontaria ma spesso del tutto inaspettata,
nei luoghi più profondi e inaccessibili del nostro essere.

   

E' il momento di esplorare le zone più aride e inesplorate della personalità
per scoprire potenzialità inespresse.


Vi siete mai sentiti come un uccellino caduto dal nido?

Sono sicura di si, ebbene la Nun costringendoci a guardare dentro noi stessi senza veli e senza maschere, ci offre una importante occasione per incontrare le nostre debolezze, le nostre paure, scoprire quali sono i nostri veri obiettivi...
Se cadiamo in un periodo di crisi e di disgregazione della personalità, possiamo utilizzare la forza dell'impatto con il suolo, cioè lo shock provato dall'anima, per arrivare a una vera e propria rinascita, una trasformazione radicale.
E' proprio grazie al dolore provato dall'anima che, consapevole di trovarsi nell'oscurità, ci dà la forza per mettere ordine nelle nostre emozioni, in modo tale da potersi rialzare.


La nun più famosa: la caduta nella Selva di Dante

 



Miniatura della N di "Nel mezzo del cammin...


La Divina Commedia inizia con l'energia della lettera N - NUN,
la lettera della caduta :

"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in una selva oscura..."


Abbiamo un esempio straordinario di questa esperienza, difficile ma trasformante, nel Primo Canto della Divina Commedia di Dante, quando il poeta si ritrova nella "selva oscura" e si rende conto di aver smarrito la retta via...
La Selva oscura rappresenta  uno stato profondamente inconscio, in cui l'individuo cade quando si trova in uno stato di caos, di "sonno" cioè di inconsapevolezza del proprio essere; ma d"altro lato, essa contiene infinite possibilità di sviluppo, in quanto conditio sine qua non di ogni rinnovamento dello spirito e della personalità
(da Jung, Psicologia e Alchimia)

Danza
NELLA SELVA OSCURA

Musica: CD -Eight seasons-  di M. Boine - brano n.1

Coreografia: Laura 
struttura basata sul tema della "Croce  e l'Aquila"


La lezione da apprendere:
dalla caduta alla risalita

Se è vero che nefilà-caduta inizia con la lettera Nun, è anche vero che essa è collegata anche con la radice della parola ebraica nav (nun-vav beth) che significa germogliare, e alla parola n'nun (nun-nun-vav-nun) che significa fiorire, sbocciare.

I semi di oggi sono i fiori di domani


E' indicata qui la parabola del seme, che proprio in questo mese dell'anno, nel tempo della semina, attraversa una fase decisamente choccante in cui si trova rinchiuso nell'oscurità della terra.
Dal mondo della natura ci viene un importante insegnamento simbolico:
le discese sono paurose,
ma necessarie per poter arrivare a quel processo di trasformazione
e di fioritura interiore cui l'anima aspira.

E' un processo naturale, ma anche simbolico e alchemico:
"Visita Interiora Terrae, Rectificando, Invenies Occultum Lapidem".
La Terra infatti non è solo un luogo di oscurità,
ma è anche "Chavilah" una terra, nominata nella Genesi.
Con questo nome-codice si fa riferimento
ai tesori e alle cose buone contenute nella terra.


 

Quali sono le forze che ci aiutano nella risalita?

In questa fase di discesa e di confronto con parti di noi sconosciute e di negatività insospettata, è indispensabile attivare alcune energie che la nostra anima possiede:

NE'EMAN =fedele : la fedeltà a se stessi e ai propri valori e ideali. Pur in momenti in cui la nostra vita è costellata da gravi sofferenze, difficoltà, umiliazioni, è importante mantenersi umili, autentici, fedeli e degni di fiducia.

La Fiducia nel Piano divino, è un altro aspetto della fedeltà, con cui manifestiamo la nostra fede nel fatto che si sta realizzando una trasformazione che ha come vero scopo la realizzazione del nostro compito terreno e del nostro essere.

La Conoscenza profonda, esoterica, simbolica, quella che Dante chiama "conoscenza anagogica" che è l'unica che può trasformare le cadute e il male in insegnamento prezioso. E' proprio in questi i momenti che dobbiamo utilizzarla in quanto può farci comprendere i paradossi della vita, il senso e significato dell'esistenza del dolore e del male .

                                            

 

Amo ricordare che Dante, riferendosi alla sua Divina Commedia ,
nell' Epistola a Can Grande della Scala,
cita i vari livelli in cui può essere letta e compresa la sua opera "polisensa":
il più importante, e il più dimenticato...,
è proprio quello che definisce -anagogico-,
dal greco anagogos = che porta in alto, che eleva, spirituale.

E' la forza dell'Aquila,
l'aspetto rettificato ed evoluto del segno dello scorpione,
che il Sefer Yetzirà, attribuisce alla lettera nun.

Ecco che la forza di risalita dalle cadute è collegata
a questa conoscenza simbolico-spirituale 
che  ci permette di risollevarci
e riappropriarci del nostro Essere e dei suoi talenti,
proprio come dimostra Dante nel suo viaggio,
dall'oscurità alla Luce della coscienza.


Molte altre straordinarie cose si potrebbero dire su questa energia, 
su  questa lettera e su questa fase dell' anno...
ma è bene procedere con calma e riflettere su queste cose e lasciarle sedimentare.

Nel prossimo anno, se Dio ce lo concederà, quando nel mese di ottobre

la incontreremo nuovamente, saranno aggiunti nuovi approfondimenti.

L'energia delle lettere è attiva tutto l'anno naturalmente,

ma se lo studio di una lettera viene fatto proprio nel mese corrispondente,
ci fornisce moltissime informazioni sul momento e sulle esperienze
che stiamo vivendo in quella fase dell'anno
e abbiamo la possibilità di assimilarle  e comprenderle meglio.

Se questi insegnamenti risuonano nella vostra vita,
sono lieta di conoscerli e di pubblicare le vostre riflessioni.


 


 

Tempo della Lettera Lamed

 

 

Lamed
materiale tratto da:
Kabbalah: a year of Spiritual Practice - M. Ribner
Mystical Teachings of the Hebrew Letters - R. Seidman
Corso di studi sul Sefer Yetzirà - Nadav Crivelli


 

La lettera Lamed è la prima lettera della parola ebraica
LEV che significa Cuore.
La parola LEV è formata da due lettere lamed e beth .

LEV - CUORE
Poiché il valore della lettera beth è 2: possiamo leggere la parola LEV-cuore anche in questo modo: 2 lamed .
Se mettiamo 2 lamed faccia a faccia, vediamo la forma di un cuore.
Ecco come è rappresentato questo simbolo, che rappresenta il Cuore Mistico ed è carico di significati altamente spirituali nella tradizione cabalista.

 

Mystic Heart

La Lamed è anche il cuore dell'Alfabeto ebraico, la lettera centrale:
la prima parte dell'alfabeto infatti inizia con una alef
e termina con una lamed:
insieme formano la parola El,
il nome di Dio associato a Chesed, la sefirà dell'Amore.

La lettera LAMED è l'unica lettera dell'alfabeto ebraico
che si estende al di sopra del rigo.
Per questa ragione i Saggi la definiscono:" una torre che vola".
Il significato profondo della sua forma è quello di
un cuore che sale verso l'alto,
superando la barriera della legge di gravità
delle preoccupazioni umane,
spinto dal suo amore e dalla sua aspirazione
a conoscere e comprendere la Sapienza Divina.



Lamed, è la lettera centrale della parola
sullam samek-lamed-mem = scala:
una scala verso Dio...

LAMED e la Conoscenza del Cuore
 


mandala realizzato con le lettere ebraiche
Lamed-Mem-Daleth

 

Le tre lettere che compongono la Lamed, lamed-mem-daleth,
costituiscono la radice sia della parola insegnare che della parola imparare.
Insegnare e imparare sono i due aspetti fondamentali della conoscenza, e sono indivisibili e complementari.
Questo è molto evidente nella lingua inglese: teach and learn.

Questa immagine rende benissimo l'idea della specularità
e affinità del processo di insegnamento e apprendimento.
Esiste infatti un'intrinseca identità tra le due azioni,
e la lamed ci invita a saper vivere armoniosamente entrambi i ruoli.

Ma il tipo di conoscenza che ci è proposto dalla Lamed
non si riferisce ad una mera attività intellettuale.
La Lamed  lamed-mem-daleth è infatti l'acrostico della frase
LEV MEVIN DA'AT
-il Cuore che Comprende la Conoscenza-

Il traguardo propostoci dalla Lamed è infatti la "Conoscenza del Cuore",
è quello cioè di unire l'intelletto, la mente con il centro del nostro essere,
con il cuore,  unificando le qualità intellettuali più elevate
con le qualità emotive più consapevoli e nobili.


Dante chiamò  questo tipo di conoscenza "Intelletto d'Amore".
Dante possedeva veramente la Conoscenza del Cuore,
fu questa fiamma che lo spinse ad attraversare ogni regno
e ogni parte di se stesso ...
https://www.gentleway.it/it/divina_commedia.php


La conoscenza, per essere veramente tale,
deve arrivare a toccare LEV, il cuore.
La conoscenza cui si riferisce la Lamed
non concerne l'apprendimento freddo, critico, razionale, analitico...
ma l'insegnamento che ci tocca e ci appassiona.
E' il cuore che ci ispira e che ci muove,
è il cuore che crea insegnanti indimenticabili,
è il cuore che ci rende in grado di toccare gli altri...

Se infatti ci focalizziamo troppo sull'energia dello studio
e apprendimento come conoscenza libresca ed esteriore
possiamo diventare troppo cerebrali,
e corriamo il rischio di separarci dal corpo e dal mondo...

Dobbiamo allora ricordare che la parola DANZA,
in ebraico è MACHOL mem-cheit-vav-lamed ,
contiene la radice mem-lamed, (la stessa della lamed)
anzi per l'esattezza sono le lettere iniziali e finali
in cui è contenuto lo spirito della parola danza.
E' proprio la qualità della Danza che deve informare
il nostro modo di apprendere e di insegnare,
rendendolo caldo, flessibile, armonioso
pieno di chesed, cioè di grazia e di amore...



L'insegnamento dovrebbe assomigliare ad una danza,
in cui ci si prende per mano, ricordando che la mano,
come affermano le tradizioni orientali,
non è altro che una estensione dell'energia del cuore,
e si cammina gentilmente crescendo verso una meta comune,
trasmettendoci vicendevolmente una conoscenza che passa da cuore a cuore ...

Lo studio dei testi sacri non può essere infatti solo un'esperienza intellettuale,
per quanto essa giochi un fattore fondamentale,
ma esso deve trovare risonanza nelle camere del cuore.
Non basta conoscere nei minimi dettagli i libri
e saperne dare erudite spiegazioni, questo non è sufficiente...
Bisogna in qualche modo sentire e provare le stesse emozioni 
dei personaggi e degli avvenimenti descritti...
solo in questo modo il testo depositerà

dentro di noi il suo messaggio,
il seme della guarigione e del consiglio.

Quando ci poniamo in questa condizione e studiamo i testi sacri
allora il nostro cuore si solleva come una fiamma: Lehav (lamed-hei-beth )

 


E' l'amore dei mistici, quello che, nel Cantico dei Cantici,
è cantato come l'amore  e il desiderio di unificazione tra l'anima e Dio.
Lecha Dodi... Vieni Mio Amato...

Per evidenziare il carattere universale di questo Amore,
descritto dai Mistici di tutti i tempi e di tutte le tradizioni,
ho scelto una poesia di Rumi,
cantata da una splendida interprete
appartenente alla tradizione sufica contemporanea.



Lecha Dodi...
Come my Beloved...
Vieni mio Amato...


Come, come, come
...
by Rumi


Come, come, come...
                                       Rumi

Come, come, come...
my endless desires
come, come, come...

Come my beloved
come my sweet heart
come, come, come...

Don't talk about the journey
say no more, say no more
of the path one must take...
you are my path
you are my journey
come, come, come...

You stole from the earth
a bouquet of roses
I am hidden in that bouquet...
Come, come, come...

as long as I am sober
and keep talking about good and bad...
I am missing
the most important event
seeing your face...seeing your face...
Come, come, come...

I most be a more missing this life
if I don't cast my mind
in the fire of your love
Come, come, come....

Danza "Come, come, come..."
sul brano cantato da Sina

A - Passo base:
D. in diagonale verso d e avanti, + S ch.,portando la mano d av.
S. in diag. av+ D chiude, portando mano s av
D lato d + S ch, portando le mani sul cuore e facendo 2 battiti
S ind+ D ch , portando le mani giù.

B - Passo della Rosa che si apre:
D+ S punta, braccia giù dorsi uno contro l'altro
S+ D punta, mani all'altezza del cuore
D+Sp, aprire mano d
S+ Dp, aprire la s, come una rosa che sboccia
Ripetere i primi due movimenti
Rot 360g aprendo verso l'alto le braccia e abbassare

C - Passo danza in cerchio sulla musica più veloce, mani a V
D+S incr dav d,(2 T.)-pausa
D av+Sind+D punta lato S (2 t.)   tutto per 4 volte

La sequenza è:
A + B + AA + B + AAAA + B + C + B



Il mese della lettera LAMED, è il periodo in cui si svolgono alcune delle più importanti Festività Sacre del popolo di Israele:
se vuoi conoscere la più gioiosa di esse va su :

 

https://www.gentleway.it/it/passi_sul_sentiero_3.php

SIMCHAT TORA'H
Il potere della gioia



 


***

 

Cristo possedeva veramente la Conoscenza del cuore.



Un giorno gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio. Essi dissero a Gesù che in accordo alla Legge di Mosè essa doveva essere lapidata a morte. Egli però chinatosi, cominciò a scrivere delle lettere per terra e poichè essi insistevano, disse loro:
"Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra contro di lei."
Allora essi, uno ad uno se ne andarono, cominciando dai più vecchi.
(Giovanni 8, 3-9)

 


 


21 agosto - 18 settembre '09
Tempo della lettera Yud



Lettera d'amore per la YUD

Mi è molto difficile parlare della lettera Yud,
avvicinarla, provare a descriverla,  parlare di lei...
forse perché è la più piccola,




la più sacra...
quella che non tocca il rigo
ma rimane sospesa a mezz'aria come un sospiro...



Con lei inizia il Nome di Dio
quello impronunciabile...


La yud , più di qualsiasi altra lettera,
contiene il segreto stesso dell'immagine di Dio.
Il versetto di Isaia 40,18 dice: "e a chi potreste paragonare Dio?"
trova la risposta nel punto.
Il punto, paradosso geometrico,  pur esistendo nella nostra realtà,
non ha nessuna dimensione fisica misurabile,
è l'immagine che si presta meglio a spiegare il paradosso di Dio.

Credo che le immagini del "Punto" possano comunicare più di mille parole...



YUD
la più piccola e la più alta
l'unica ad avere un riferimento diretto
alla Corona dell'Albero della Vita
da cui è discesa...
e la cui natura trascendente
sfugge ad ogni descrizione...



 
La Yud, la prima lettera del Nome di Dio
è come un seme prezioso
che contiene in sé il totale di tutto ciò
che se in seguito potrà manifestarsi individualmente,
come nel minuscolo seme di una pianta è contenuto il progetto
che si svilupperà in un grande albero.

Nella Yud è contenuto il segreto del
"il piccolo che contiene il grande"
secondo una famosa espressione cabalistica.
La Sapienza  è la
capacità di concentrare l'infinito nel finito,
senza svilire il primo
e senza distruggere il secondo.
Tanto più piccolo è il contenitore
e tanto è più grande e prezioso è il contenuto,
tanto maggiore è la Sapienza
che ha operato l'unione dei due.



Tempo della lettera YUD
Teshuvà
Il Tempo del Ritorno,
di Riparazione, di Perdono.


La parola Teshuvà ha molte sfaccettature e vari livelli di significato e realizzazione.
Nel senso più comune si riferisce alla revisione dei propri errori, alla decisione di correggere i propri lati negativi e adottare un comportamento diverso in futuro.
Ad un livello più profondo la TESHUVA,
è il ritorno alla completezza, alle potenzialità e alla bellezza dell' Anima.
E' un vero e proprio Ritorno alla propria Anima
e al Luogo da cui essa si era dipartita.


 

Danza  "Return to my soul"
la danza che meglio rappresenta questo momento dell'anno
e il concetto di TESHUVA',
è questa bellissima e struggente danza meditativa in cerchio
di Nanni Kloke su musica di Shaina Noll...



 

Racconto
Tutto quello che è stato spezzato, rovinato ...
può essere ricostruito, ripristinato!




Rabbi 'Yisrael Salanter stava tornando a casa molto tardi una notte.
Mentre camminava attraverso i vicoli bui, si accorse che nella casa del calzolaio la luce era ancora accesa.
Bussò alla porta ed entrò in casa.
"Come mai sei ancora al lavoro a un'ora così tarda?" chiese.
"Finché la candela brucia", rispose il calzolaio, "è ancora possibile riparare".
Quelle parole fecero una grande impressione su Rabbi Salater e, da allora in poi, le ripeteva in molte occasioni.
"Avete sentito?" Salanter R 'domandava sempre.

"Finché la candela brucia, è ancora possibile riparare!
Fintanto che una persona è viva e la sua anima è dentro di lui,
egli può ancora cambiare e correggere le proprie azioni".


- materiale parzialmente tratto dalle lezioni di Nadav Crivelli -


 


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