IL CAPODANNO DEGLI ALBERI
La festa di Tu B'Shevat

Ritorno nel GAN EDEN

Il re Davide dice: "Gustate e vedete quanto è buono il Signore" (Tehillim-Salmi 34:9)
Questo significa forse che il senso del gusto ha a che fare con la capacità di sentire la presenza di Dio?
L'esperienza della festività di Tu B'Shevat è un esempio perfetto di come l'intuizione spirituale può effettivamente essere migliorata e rafforzata attraverso un consapevole uso dell'alimentazione e sviluppando il nostro senso del gusto.

Una volta all'anno, durante la festa di Tu B'Shevat, siamo invitati  nel giardino dell' Eden per ripristinare l'integrità dell'umanità e riparare ciò che è stato distrutto da Adamo ed Eva, quando mangiarono prematuramente il frutto dell'Albero della Conoscenza.

Quest'anno, 5772 - 2012, Tu B'Shevat si celebra la sera tra il 7 e 8 febbraio.
Nel Talmud, Tu B'Shevat è chiamato il Capodanno degli Alberi, per il fatto che in quel periodo in Israele, la linfa torna a scorrere e i semi, in profondità cominciano  il loro viaggio verso la superficie: è un giorno di gratitudine per la terra di Israele e i suoi frutti.
In questo giorno è tradizione piantare un albero.





Riconoscendo la mistica connessione tra gli alberi e l'umanità, i cabalisti di Tzafat nel 1500, istituirono questa festività in cui, mangiando i frutti si crea una simbolica rettificazione del peccato di Adamo, legato sia all'alimentazione che ai frutti.
Questa celebrazione rappresenta un simbolico ritorno alla consapevolezza dell'essere che l'uomo possedeva nel Giardino edenico, il luogo della originale e totale connessione tra l'umanità e Dio.
La celebrazione di Tu B'Shevat è un dei più gioiosi ed estatici giorni dell'anno.
Molti celebrano Rosh Hashanah L'Ilan (oth), il "Capodanno dell'Albero (i)" con un pasto di festa o  "Seder" - che prevede la degustazione di almeno 12 fino a 50 diversi tipi di frutta.
La partecipazione a questo pasto, e le benedizioni pronunciate su di esso, hanno la funzione di restituire un barlume di paradiso nella nostra vita.

I Quattro Mondi

Per apprezzare il significato cabalistico di questa festa e comprendere maggiormente ciò che essa ha da offrirci, abbiamo bisogno di conoscere, prima di tutto, che, secondo la Cabalà, ci sono quattro mondi o universi.
la parola mondo -OLAM - deriva da una radice che significa NASCOSTO.

I mondi sono dunque le dimensioni e le strutture naturali
al cui interno la Divinità si è "nascosta" o "velata".
I quattro mondi sono livelli di realtà nei quali tale "nascondimento"
si fa via via più forte.

A cominciare da quello che è più lontano dalla nostra dimensione, i mondi sono i seguenti:

1) Olam  Atzilut, il mondo dell'Emanazione.
E' il mondo divino. Si tratta di un livello ancora molto vicino all'Essenza divina Atzilut non possiede un'identità separata da quella di Dio, ed è sempre la piena e perfetta espressione della Sua volontà.  È tutt'uno con il Creatore Inconoscibile, fonte di ogni bene / luce
2) Olam Briyah - "mondo della Creazione" -
Qui l'esistenza compare per la prima volta come un'entità separata dal Creatore.
Si tratta della creazione "yesh mi Ain", "un qualcosa dal nulla", o ex-nihilo. Qui c'è  la "sala del trono" di Hashem, come pure gli angeli più elevati, quelli del Servizio, che cantano in continuazione "Qadosh, Qadosh, Qadosh..."
3) Olam Yetzirah - "mondo della  Formazione" -
Qui si trovano le forme archetipali e le immagini superiori in base alle quali vengono modellati gli esseri creati: Esso è popolato dalle varie forme angeliche, ma non soltanto positive.
4) Olam Assiah - "mondo dell'azione" -
l'universo fisico e tutto ciò che esso contiene

Qualunque cosa pensiamo, diciamo o facciamo ha delle profonde ripercussioni su tutti e quattro i mondi: a seconda delle scelte di vita che facciamo, momento per momento, consentiamo alla luce di Olam Atziluth di permeare i mondi successivi fino ad arrivare al mondo fisico oppure blocchiamo quella luce.

In certi momenti, ci viene data la possibilità di creare canali insolitamente grandi affinché la luce divina  benedica le nostre vite, e Tu B'Shevat è una finestra su una tale opportunità.
Semplicemente attraverso  il gustare frutti diversi, e pronunciando le benedizioni del caso, abbiamo la possibilità di effettivamente correggere l'errore devastante fatto da Adamo ed Eva, quando essi hanno attinto  - prematuramente - all'Albero della Conoscenza.

IL SEDER di Tu B' Shevat
- un viaggio nei mondi attraverso il cibo -

Durante il Seder - cena rituale di festa - si bevono 4 calici di vino e almeno 15 tipi di frutta; attraverso questa esperienza noi vediamo come la cabalà, in modo sensibile e concreto, ci consente di assaporare la gioia che Dio sperimentò creando il mondo.
Possiamo inoltre comprendere il processo attraverso il quale la creazione è connessa con la nostra vita.
Il seder di Tu b'Shevat è come un viaggio immaginario, nel quale torniamo indietro, in un luogo al di là dello spazio e del tempo.
Noi non possiamo realmente immaginare quel luogo, ma sappiamo che, prima del tempo e dello spazio, c'era solo Dio, Ain Sof, come la cabalà lo chiama.
Nell'Ain Sof  affiorò il desiderio di manifestare la sua bontà, il suo amore in modo da essere conosciuto.
Noi conosciamo questo desiderio perché è profondamente presente anche dentro noi.
Poiché c'era solo l'Ain Sof, non c'era nessuno a cui dare, nessuno da cui essere conosciuto.
Ain Sof ritirò, contrasse sé stesso in modo da creare uno spazio vuoto in cui i mondi avessero la possibilità di esistere.

Il Seder è un viaggio attraverso questi mondi. Bevendo diversi tipi di vini e gustando diversi tipi di frutta, che rappresentano i vari mondi, noi riceviamo una ispirazione, un'intuizione diretta sulla natura di questi mondi, e sui loro doni per noi.

La prima coppa è di vino bianco, rappresenta il mondo di Atziluth, il mondo della maggiore prossimità al divino.
Olam  Atzilut, il mondo dell'Emanazione. E' il mondo divino. Si dice la benedizione sul vino.
Non ci sono frutti connessi con questo mondo, c'è solo assorbimento nell'unità con l'AinSof.


 
La seconda coppa è per il mondo di Briyah, il mondo della Creazione.
La seconda coppa che beviamo è di vino bianco con qualche goccia di vino rosso.
Si dice una benedizione sui frutti associati a questo mondo e diamo il benvenuto ai più alti angeli.
Per ripristinare il rapporto con questo mondo, il più raffinato mondo conoscibile, non gustiamo meno di  4 - preferibilmente 10 - frutti  interamente commestibili e che non hanno alcuna "klipoth" inutilizzabile - "guscio" .
Questi includono: uva / uvetta, fichi, mirtilli, mele, pere, lamponi, mele cotogne e frutti simili.


La terza coppa è collegata al mondo di Yetzirah.
Olam Yetzirah - "mondo della  Formazione" -
La coppa di vino che beviamo  è di vino rosso con qualche goccia di bianco..
In questo mondo la differenziazione e l'allontanamento aumenta, poiché è più lontano dalle luce diretta di Ain Sof.
Per riottenere l'accesso a questo mondo, i frutti corrispondenti sono quelli mangiabili nella parte esteriore, quella che ricopre il seme che non è invece commestibile: olive, datteri, pesche, ciliegie, albicocche, prugne e simili. 


La quarta coppa è dedicata al mondo di Assiyah, il mondo dell'azione, il mondo fisico in cui viviamo.
La coppa è di vino completamente rosso.
Per riparare il danno fatto in questo mondo, mangiamo non meno di quattro gusti - preferibilmente dieci - frutti  esteriormente non commestibili, ma  commestibili all'interno, come ad esempio: melograni, aranci, pompelmi, noci, mandorle, castagne, pistacchi, nocciole, noci pecan, ecc
Questo mondo è il più duro ma anche il più vulnerabile. Noi dobbiamo lavorare duramente per gustare i frutti di questo mondo: a volte dobbiamo spezzare i gusci, altre volte togliere la pelle...
Questo è il nostro mondo fisico in cui noi agiamo e il modo con cui facciamo le cose, fa la differenza.

BUON VIAGGIO!!!

lunazione dicembre - gennaio
mese di TEVET - segno del Capricorno
lettera AYIN

 



Bagagli smarriti
comprendere il senso degli ostacoli e della rabbia
che sperimentiamo nella nostra vita

Y. Berg


 

Ognuno di noi viene in questo mondo con un bagaglio dalle vite precedenti.
Questo bagaglio contiene tutte le situazioni in cui siamo andati in "corto circuito" nelle nostre esistenze passate, e che abbiamo dimenticato in questa vita.
Ogni volta che scegliamo di evitare un comportamento reattivo, abbiamo la possibilità di correggere questi errori e perdere parte del nostro bagaglio, liberandoci dei pesi e degli errori che ci portiamo dalle vite passate.
E quello è il momento in cui le cose iniziano a farsi davvero appaganti.

C'è un modo semplice per identificare ciò che siamo  venuti a correggere:
Tutto ciò che è dolorosamente scomodo per noi è parte della nostra correzione.
Tutte le persone che ci danno veramente fastidio e ci fanno arrabbiare, e a cui noi creiamo problemi, sono parte di questo lavoro che siamo venuti a compiere.
Se ci troviamo difficoltà a dire di no, questo fa parte del lavoro di rettificazione che dobbiamo fare.
Se siamo in imbarazzo a esprimere i nostri sentimenti, questo fa parte di quel lavoro...

Con questa comprensione, non possiamo più essere vittime,
perché tutte le difficoltà sono qui per richiamare nella nostra vita
la Luce eterna della realizzazione.
Ma prima, c'è una situazione impegnativa da correggere.

 


Il nemico dentro


A volte cresce in noi come un lento movimento di onde, altre volte colpisce all'improvviso come un fulmine.
La causa può essere nascosta o fin troppo evidente: qualcuno dice o fa la cosa sbagliata. In un attimo diventiamo rossi in viso, incapaci di parlare, probabilmente potremmo anche fare qualcosa di violento.
Non solo dimentichiamo chi siamo, ma siamo letteralmente diventati qualcun altro.

Si chiama rabbia, e durante questo mese, il mese ebraico di Tevet e del segno del Capricorno  -che ha una particolare connessione con la rettificazione di questa emozione- abbiamo l'opportunità di trasformare la presa che essa ha sulla nostra vita.

Lo Zohar dice che non c'è niente di peggio che agire spinti dalla rabbia.
Quando una persona perde il controllo e reagisce con rabbia verso qualcuno
" la sua anima piange e viene sradicata a causa della sua rabbia
e uno spirito estraneo viene ad abitare in lui".

Ci sono molte probabilità che in questo mese siate spesso testati a questo proposito nell'ambito delle vostre relazione e sul lavoro.
Quando ci si accorge del pericolo di diventare arrabbiati, si può prendere provvedimenti per lavorare su questa tematica, ammorbidendo i propri giudizi e reazioni con la comprensione e la gentilezza amorevole.

Migliaia di anni fa i cabalisti rivelarono il segreto che
la rabbia è la causa spirituale delle malattie,
perché spezza la nostra connessione con la nostra fonte di vita,
la Luce del Creatore.

Il grande Kabbalista Rav Yehuda Ashlag, ha chiarito molte cose sulla natura insidiosa della rabbia.
Egli ha rivelato che la nostra rabbia è una parte nostra negativa che si è insediata nella coscienza e si manifesta come una voce che ci dice di reagire.

Dobbiamo dissociarci da questa reazione rendendoci conto che la persona con cui siamo adirati non è il nostro nemico , è la voce negativa dentro di noi il vero nemico.

C'è una ragione per cui si è creata una certa situazione con quella persona: essa fa parte del lavoro che siamo venuti a fare, delle cose che siamo venuti a rettificare.

Rav Ashlag insegna chiaramente che abbiamo bisogno di usare la rabbia a nostro vantaggio. Sì, c'è un lato positivo della rabbia, quello che lo Zohar chiama la rabbia dei Saggi.
Questo tipo di rabbia proviene dalla nostra anima, e ci aiuta a recuperare il suo potere.
L'obiettivo di questa rabbia  è diretto a contrastare la tendenza al male presente in noi che ci dice di ricambiare ferendo gli altri con parole o azioni.

I cabalisti dicono che questo è uno dei periodi più impegnativi dell'anno.
Sappiamo però che per un cabalista, le difficoltà o una sfida significano una maggiore opportunità di rivelare Luce.

Questo mese, quando qualcuno ci taglia la strada o ci insulta con un'osservazione malevola, piuttosto che reagire con rabbia, possiamo invece essere furioso con la tendenza della nostra mente a considerare gli altri come cattivi e meritevoli di punizione.
Questo è l'unico modo per realizzare ciò che siamo venuti a fare in questo mondo,
e questo è il dono più grande di questo mese.

Se vuoi altre informazioni sulla lettera AYIN 
e sulla meditazione NILAKANTA,
per la trasformazione della rabbia


vai alla pagina
Danza delle Lettere 3


 

20 dicembre 2011

Happy Hanukah!!!
La Festa delle Luci ebraica
dal 20 al 28 dicembre 2011

Una candela è una piccola cosa.
Ma una candela può accenderne un'altra.
Guardate come aumenta la propria luce,
quando una candela dà la sua fiamma all'altra.
Voi siete quella luce.

Moshe Davis e Victor Ratner

Questa è la prima sera in cui si accendono le candele di Hanukàh.
Se vuoi conoscere meglio la storia della Festa di Hanukàh
va alla pagina
Danza delle Lettere 3 

e inoltre

 Danza delle Lettere 2

WE ARE LIGHT
NOI SIAMO LUCE

un video sulla Festa di Hanukah
con gli stupendi candelabri a 9 braccia
alternati alla luce dell'Aurora boreale




 

PREGHIERA
della
LETTERA NUN

Sciogliere il nodo

Possa la nostra consapevolezza
scendere nelle zone oscure dell'inconscio
e sciogliere i nodi, le resistenze,
i grumi di oscurità che imprigionano la Luce.
Possa trasformare ciò che è debole, oscuro e fragile
in forza, stabilità, fedeltà
al progetto della nostra Anima.







 


opera di Nacshon

LA PREGHIERA PIU' ALTA


Nel sedicesimo secolo, Rabbi Isaac Luria grande erudito e cabalista,
scoprì che, con la giusta intenzione e focalizzazione interiore - kavanà - l'individuo può arrivare ad usare le lettere
per una potente e straordinaria crescita personale.
A questo fine sviluppò un complesso metodo di visualizzazione,
utilizzando le lettere dell'alfabeto ebraico.

Secondo la leggenda, durante i Giorni Santi, ( cioè durante Rosh Hashanàh, il capodanno ebraico, e i giorni seguenti) Rabbi Luria sperimentò che queste  sue preghiere erano veramente efficaci, ma un Angelo gli rivelò che un'altra preghiera era molto più potente della sua.
Stupito da questa rivelazione, Rabbi Luria andò alla ricerca di chi potesse aver composto una preghiera così elevata e trovò un uomo che sembrava un ordinario e semplice contadino.

-Che cosa hai fatto durante Rosh Hashanàh?- gli chiese il grande rabbino.
Scusandosi, l'uomo rispose di essere analfabeta e di non essere in grado di leggere l'intero alfabeto ebraico.
Così, quando era cominciato il servizio di Rosh Hashanàh nella sua sinagoga, egli aveva recitato le prime dieci lettere e aveva detto :
-Per favore, o Signore dell'Universo,
prendi le mie lettere e forma tu, con esse, 
parole che siano a Te gradite!-

Ed aveva semplicemente ripetuto questa frase tutto il giorno.

Dopo aver udito il racconto di questa persona così umile, Rabbi Luria comprese che le preghiere provenienti dal cuore di un contadino analfabeta erano più gradite a Dio di tutte le altre.


Lo studio dell'Alef-Beit ebraico è un esercizio semplice e, allo stesso tempo, altamente mistico, possibile a chiunque ricerchi con sincerità e umiltà lo sviluppo della sua parte spirituale, per giungere ad una maggior unione con la Sorgente di ogni bene.
Studiare, confrontarsi, lavorare con l'energia della lettera ebraica attiva nel mese, ci aiuta ad entrare in una comprensione più profonda e a risvegliare ciò che di sacro e infinito c'è dentro e intorno a noi .

Se ti interessa approfondire il tema delle Lettere Ebraiche va alla pagina INCONTRI





 

8 agosto - 9 agosto

9 AV
Tish'a B'Av


Le sfide della vita
sono un drago con un regalo in bocca.
Doma il drago e il dono è tuo.
-N. Evans

Stiamo vivendo le tre settimane più negative dell'anno secondo la tradizione ebraica ( dal 19 luglio al 9 agosto).
Domenica scorsa, siamo entrati nella fase più impegnativa
dei nove giorni di queste tre settimane, che culminano nel giorno più negativo:
con inizio il Lunedi sera (8 agosto) continuando per tutto il giorno di Martedì 9 agosto.
Le cose sono sempre più intense, ma dopo il Martedì, tutto si illumina.

Non importa quanto buone siano le nostre intenzioni, o quanto spirituali siamo, il lato oscuro esiste. E ha un ruolo importante.
Ricordate, è per questo che siamo qui.
Il lato oscuro ci dà l'opportunità di utilizzare il nostro libero arbitrio
nel fare le scelte opportune della nostra vita.

Questa forza è al suo picco di potenza in questi giorni,
quindi è necessario avere chiarezza su quello che ci serve per proteggerci.
e per attuare quei cambiamenti di cui abbiamo bisogno.

L'essenza dell'energia del mese di Av (Leone) è focalizzata
sulla conversione da negatività in positività.
Più è lungo il sentiero spirituale che abbiamo percorso
e più  profondamente  entriamo nei dettagli della trasformazione da attuare.
Più si impara,
più il lavoro diventa specifico.

E 'doloroso vedere la propria spazzatura.

Sappiate che ogni verità scomoda che dovete affrontare
crea un'apertura più grande per le cose positive
che stanno cercando di inserirsi nella vostra vita.

Y. Berg


altri approfondimenti sul mese di AV e sulla Lettera TET
alla pagina
DANZA DELLE LETTERE 2





 

Possiamo sempre cambiare
Solo perché un frutto non è ancora maturo,
non significa che non sarà mai dolce.

racconto ebraico
Y. Berg


La Mariée � M. Chagall

C�era una volta un uomo che aveva bisogno di mille dollari per le nozze della figlia. Turbato al pensiero di dover mettere insieme una somma di denaro così cospicua in breve tempo, andò a chiedere aiuto ad un Saggio.
Il Saggio lo consigliò di andare dall�uomo più ricco del paese e di chiedere il denaro a lui.
Quest�uomo però, era noto per essere un eccezionale taccagno e, benché molte persone, nel corso degli anni, gli avessero chiesto un prestito, egli non aveva mai dato denaro a nessuno.

Seguendo il consiglio del Saggio, l'uomo andò dall'avaro e gli chiese mille dollari per il matrimonio, ma l'avaro scosse la testa. Tuttavia proprio mentre l�uomo se ne stava andando, l'avaro gli offrì una monetina.
Sentendosi insultato dallo scarso valore del dono, l'uomo se ne andò.
Tornò dal Saggio e gli spiegò cosa era successo.

Il Saggio gli disse di tornare immediatamente indietro e di accettare la moneta.
- Ma questo non mi avvicinerà minimamente alla somma di cui ho bisogno'-

- Fidati di me, torna da lui e fa quello che ti dico - rispose il Saggio.

E così l'uomo tornò indietro e di nuovo l'avaro gli offrì una moneta. Questa volta l'uomo la prese. Poi, proprio mentre questi se ne stava andando via, l'avaro gli offrì un quarto di dollaro. E l'uomo accettò anche quello, e fece di nuovo per andarsene.
L'avaro allora gli diede un dollaro. Poi venti. Poi cento.
Non ci volle molto perché l'uomo ottenesse tutti i mille dollari che gli servivano.

Esultante, tornò di corsa dal Saggio per raccontargli la bella notizia e per porgergli una domanda: - Come facevi  a sapere che l'avaro mi avrebbe aiutato? Non ha mai dato denaro a nessuno! -

Il Saggio gli spiegò che, per tutta la sua vita, l'avaro avrebbe voluto essere generoso.
Tuttavia non sapeva come fare.
Riusciva solo a separarsi da una monetina ma, tutte le volte che la offriva, nessuno la accettava.
Quando l'uomo aveva accettato la moneta dell'avaro, l'atto del donare lo aveva fatto sentire così bene che volle dare di più. E più dava e più voleva dare.

Lo stesso vale per ognuno di noi.
Quando dai nostri punti oscuri ci apriamo al cambiamento, il primo atto crea il desiderio di ulteriori progressi.
Questo desiderio crea in noi la fiducia nel fatto che possiamo sempre cambiare.

Solo perché il frutto non è ancora maturo,
non significa che non sarà mai dolce.

Anche nell'angolo più oscuro dell' anima, c'è un punto di luce e un desiderio di bene: basta mettere in moto questo desiderio di cambiamento perché tutto, prima o poi, sia inondato e travolto dalla luce.


Hey - yud - yud :
71° nome di Dio


UNIVERSI PARALLELI
e spirito profetico
Y. Berg

Noi possiamo ri-creare il futuro in ogni istante.



In ciò consiste lo scopo di questo Nome.
Ci sono infiniti futuri e tutti esistono contemporaneamente.
Gli antichi cabalisti e i fisici moderni concordano che gli universi paralleli sono una realtà.

Secondo i fisici nel momento in cui prendiamo una decisione, l'universo si scinde e la nostra decisione ed il nostro destino si ramifica in un'altra realtà.

Secondo la Kabbalah, gli universi paralleli diventano progressivamente più ordinati, raggiungendo alla fine un mondo paradisiaco di felicità e di vita eterna.

Tuttavia è il nostro comportamento a decidere in quale universo entreremo.
Le azioni mosse dall'ego ci tengono imprigionati in un universo di caos.
Ma nel momento in cui resistiamo alle nostre risposte reattive,
facciamo un balzo quantico in una realtà completamente diversa.

Ogni nuovo universo rappresenta una versione migliore della nostra vita.
Prendendo coscienza di porre fine ad un comportamento reattivo ed egocentrico, noi ci spostiamo letteralmente da un mondo ad un altro.

Lo spirito profetico è la capacità di riconoscere questa opportunità.

Un profeta non è colui che vede il futuro
ma è colui che vede il futuro delle nostre azioni presenti
e ne coglie le conseguenze positive e negative.

Ci è stato conferito lo spirito profetico.
Con la nostra coscienza elevata abbiamo il potere di entrare in un nuovo universo
in cui regnano sempre maggiore luce, pace, saggezza e amore.



un ulteriore approfondimento sugli UNIVERSI PARALLELI
alla pagina - PASSI SUL SENTIERO -



VAV   MEM   BETH


ACQUA
Nome di Dio :  61





 

Secondo la scienza,
l'acqua è la sostanza più misteriosa e meno compresa dell'universo.
Secondo la Kabbalah,
l'acqua è la Luce di Dio resa manifesta nel mondo fisico...

Perciò l'inquinamento dell'acqua è un'emergenza materiale e spirituale.
Quando l'acqua dei fiumi e delle nostre cellule è contaminata da tossine materiali e spirituali, il nostro sistema immunitario personale e quello globale sono pericolosamente indeboliti.
Proprio come l'acqua pura dissolve la sporcizia e il sudiciume dal corpo fisico, così la sua essenza metafisica dissolve l'impirità e la negatività spirituali che abbiamo causato al nostro corpo e alla nostra anima.

I cabalisti affermano che l'acqua può curare e guarire in modo naturale.
Essa racchiude in sé il segreto dell'immortalità.
Recenti studi e scoperte scientifiche confermano gli antichi insegnamenti cabbalistici inerenti al fatto che l'acqua riflette la coscienza collettiva
Ma secoli di guerre, persecuzioni e odio hanno provocato la perdita di parte del suo potere intrinseco.

Meditare su questo nome divino aiuta a riportare l'acqua al suo stato originario e incorrotto.



Y. Berg



La gioia è il più grande guaritore
Kabbalah: a year of Spiritual Practice - Melinda Ribner

 
ADAR: il tempo della Gioia
dal 4 febbraio al 6 marzo 2011

segno cabalistico dei Pesci

I Saggi che commentarono la Torà - gli Insegnamenti - hanno detto :
- La Gioia aumenta nel mese di Adar -
C'è un particolare flusso paradisiaco di gioia in questo mese, ma noi dobbiamo fare la nostra parte per incrementarla.
Mentre in altri periodi dell'anno come nei mesi di Tamuz e Av ( approssimativamente luglio agosto) si parla di crescita e di guarigione che ci arrivano attraverso difficoltà e sofferenza, in questo mese noi impariamo a crescere attraverso la gioia e il riso.

La Cabala dice che la gioia è il più grande guaritore.

Rabbi Nachman di Breslavia disse questo in modo molto semplice:
la malattia arriva quando perdiamo la gioia, con la gioia viene la guarigione.

La gioia di questo mese deriva dall'unificazione del mondo materiale con il mondo divino e questo avviene quando, abbracciando la materia e la fisicità di questo mondo, ne sperimentiamo la sua divinità e sacralità intrinseca.
Quando noi possiamo vedere e comprendere come la dimensione fisica e spirituale del mondo sono distinte ma anche unite,
noi siamo pieni di gioia e di allegria.

Proprio come gli Esquimesi hanno modi diversi per dire la parola -neve-
per distinguere la varietà di aspetti in cui si presenta,
gli Ebrei hanno nel loro linguaggio modi diversi per dire - gioia -
così come ci sono molte differenti esperienze di riso e di gioia.
Una delle parole ebraiche per gioia è - Simcha - .
Simcha è quando qualcosa di buono accade e ti rende felice.
Per esempio, quando intraprendi una nuova lavoro e ti senti felice: hai avuto quello che volevi.
Sasson è invece un termine che connota una gioia inaspettata.
Rabbi Shlomo Carlebach era solito spiegare Sasson in questo modo: immagina di dover andare in un negozio per acquistare un abito importante e ti aspetti di pagarlo 500 dollari.
Quando arrivi al negozio scopri che quel giorno c'è una vendita straordinaria

e il costo dell'abito è cambiato e costa 5 dollari.
Tu sei così contento che ti metti a ridere.
Questo è Sasson.
Dio si presenta occultato in diverse forme durante questo mese,
ma nell'esperienza di Sasson , della gioia inaspettata,
noi sperimentiamo una incredibile benedizione
che ci fa sentire come Dio stia giocando con noi un gioco meraviglioso.

La gioia di Adar è aumentata ogni 7 anni con un  doppio mese di Adar:
ed è proprio il caso di quest'anno, il 2011, in cui abbiamo 2 mesi di Adar.
Il secondo mese di Adar va dal 7 marzo al 4 aprile.

Possiamo tutti essere benedetti da Simcha e Sasson
durante questi mesi
.

Linee-guida generali e obiettivi
per il mese di  ADAR


 

Le linee-guida ci rendono in grado di dirigere le nostre energie in modo ottimale per la nostra crescita e trasformazione in accordo con le energie attive in questo mese.
Si raccomanda di leggerle e meditarle nel corso di questo mese.
Rifletti su come puoi applicarle nella tua vita, e permetti loro di dirigerti e di ispirarti durante questo mese.

Ti ricordo che il mese di Adar è doppio quest'anno e dura, in pratica,
dal 4 febbraio al 4 aprile.

IMPEGNATI AD AUMENTARE LA GIOIA NELLA TUA VITA

Prenditi del tempo per entrare in contatto con ciò che porta gioia nella tua vita e impegnati ad aumentare la gioia nella tua vita questo mese.
La Cabala insegna che Dio non ha creato questo mondo per la sofferenza
ma per l'amore e la gioia.
E' vero che abbiamo bisogno di imparare tante cose, a volte anche soffrendo, ma la vera ragione per cui noi siamo in questo mondo è per sperimentare e insegnare l'amore e la gioia.
E' anche importante non essere troppo seri e analitici in questo periodo,
e vedere il lato umoristico delle cose che viviamo.
Dà a te stesso un tempo per giocare, godere della natura, danzare, cantare, meditare, fare qualunque cosa porti a te la gioia.
Dentro ognuno di noi c'è il Bambino Interiore che assolutamente ama il gioco e la gioia.
Permetti al tuo Bambino Interiore di emergere e di esprimersi.
Ogni momento può essere un'opportunità per connetterti
con il tuo Bambino Interiore, con il tuo più alto Sé, con Dio,
ricordati solo di farlo nella gioia
.




 


 

 




Baal Shem Tov

 

 

La Meditazione della Luce


Chiamata la Meditazione della Luce,
è stata raccomandata dal Baal Shem Tov nel 18 ° secolo:

"La Presenza del Femminile Divino, la Shekhinah,
poggia sulla tua testa come una Luce.
Focalizzati su di essa.

Ora immagina questa Luce  scorrere intorno a te e attraverso di te,
e inondarti completamente.
Sei seduto immerso nel  mezzo della Luce, seduto nella pura aria.
 
Immaginati colmo di luce.
 
Per mezzo di Essa, si santifica il luogo in cui sei.
Allora diventi un trono per la Luce della Divina Presenza. "

(Fonte: Keter Shem Tov)


 

FIABA

 

La Principessa di Luce


Leonardo da Vinci - La Bella Principessa

 

Fonte: Spagna XIII secolo: basata sul mito dell'esilio della Shekinà nello ZOHAR, il Libro dello Splendore: 1:202b-203a e sulla "Principessa Perduta" dal Sippur Ma'aysiot di Rabbi Nachman di Breslavia edito nel 1881 a Varsavia.

    

Tanto tanto tempo fa, ci fu una Principessa che aveva preso dimora nel Tempio di Gerusalemme.
Essa non era come tutte le altre principesse, ma era fatta interamente di LUCE.
Suo padre, il Re, era il Re dell'universo e abitava in un palazzo nell'alto dei cieli.
Egli possedeva due troni, un trono per la giustizia e un trono per la compassione.
Quando si sedeva sul trono della giustizia, era un giudice severo, ma quando sedeva sul trono della misericordia, perdonava tutti.
Il re aveva mandato la principessa nel mondo per portavi la sua benedizione.

Per molto tempo questa principessa rimase invisibile, anche se le persone potevano sentire la sua presenza, e ogni tanto vederla nei sogni e nelle visioni.
A volte essa appariva come principessa, a volte come sposa, a volte come una Divina Presenza che aleggiava sul Tempio.
Allora le persone dicevano l'un l'altra: -Guarda, c'è la Principessa!-
Ogni volta che la vedevano, essi dicevano sempre una preghiera, poiché essi sapevano che finchè la Principessa fosse rimasta con loro, suo padre, il Re, li avrebbe protetti.

Finchè a Gerusalemme sorgeva il Tempio,  la Principessa era felice, e ogni giorno era pieno di benedizioni e gioia.
Ma quando il Tempio fu abbattuto, la Principessa ebbe il cuore spezzato.
Quando vide che il popolo ebraico, che essa amava tanto, era costretto a lasciare la sua terra e andare in esilio, essa decise di seguirlo.

Quando suo padre, il Re, seppe che la principessa era andata in esilio, convocò tutti i principi della terra affinché la trovassero.
Egli disse loro: - Chiunque riuscirà a trovare la principessa mia figlia, la sposerà e nel giorno delle nozze tutto il mondo farà festa .
Ma non pensate sia facile trovarla.
Essa è ben nascosta, ma allo stesso tempo è sempre con il suo popolo.-

Ogni principe desiderava sposare la principessa il cui padre era Re dell'universo.
Uno alla volta, i più coraggioso principi partirono alla sua ricerca, cercandola in ogni dove.
La cercarono in ogni città e villaggio, in ogni campo e foresta, in ogni casa, in ogni angolo, in ogni luogo nascosto.
Ma benché l'avessero cercata ovunque, non riuscirono a trovarla.

Alla fine rimase solo un principe che non era partito alla sua ricerca.
Quando fu il suo turno, egli non esitò ad intraprendere la difficile missione.
Ma prima di partire per il mondo alla sua ricerca, egli si sedette nella sua camera reale e chiese a se stesso: - Dove può essere la principessa ben nascosta e allo stesso tempo sempre accanto al suo popolo? -

Il principe interpellò un saggio rabbino e il rabbino gli disse:
- C'è una cosa sola al mondo che è sempre con il popolo ebraico, ed è la Torà*.-
Allora il principe disse: - In questo caso, puoi insegnarmi la Torà? -
E il saggio rabbino accetto di insegnargliela.

Il principe si dedicò allo studio della Torà per molti anni fino ad essere di grado comprenderla approfonditamente, e una volta diventato un maestro della Torà fu in grado di capire dove la Principessa era nascosta.
E dove si era nascosta?
Nelle parole e nelle lettere della Torà!
Infatti quando egli leggeva le parole della Torà e comprendeva i segreti nascosti in esse, il saggio principe immediatamente scorgeva la Luce della Principessa e i suoi occhi si riempivano di Splendore.

E ora che il principe sa dove è nascosta, è determinato a liberarla.
E quando lo farà, suo padre, il Re, ha promesso di ricostruire il Tempio di Gerusalemme che una volta era la sua casa, e nel giorno delle loro nozze, il mondo intero festeggerà -.


 

*TORA'

La Torà significa Insegnamento o Legge: è formata dai primi 5 libri della Bibbia e per questo essa è anche chiamata Pentateuco.
Fu scritta da Mosè su ispirazione divina e contiene le leggi del popolo ebraico, e la sua storia fino alla morte di Mosè.
I 5 libri sono: Genesi (Bereshìth); Esodo (Shemòth); Levitico (Vaikrà); Numeri (Bemidbàr); Deuteronomio (Devarìm).


Lo Zohar dice che la Torah è un ABITO
che copre il CORPO della Sposa divina - la Shekinà


 

LA SHEKINA'

Il credo centrale della tradizione ebraica è che c'è un solo Dio, che ha creato l'universo e ha stabilito un patto eterno con il suo popolo.
Dal punto di vista ebraico Dio non è né uomo né donna, ma possiede, in certo qual senso, le qualità di entrambi.
In molte parabole Dio è descritto come un re, che rappresenta il ruolo terreno più alto  paragonabile al ruolo di Dio.
Gli antichi Rabbini chiamavano la Presenza di Dio in questo mondo
"la Shekinà" che significa Divina Presenza.
Questi termini originariamente facevano riferimento al senso di essere in un luogo sacro.
Ma nel tempo, questo significato è mutato, e dal tredicesimo secolo la Shekinà  è stata identificata in molte parabole e testi sacri, ad esempio lo Zohar, come la sposa di Dio, la Regina, o, come in questa storia, come una Principessa, la cui casa in questo mondo era il Tempio di Gerusalemme, prima che fosse distrutto.
In seguito alla distruzione del Tempio, la Shekinà si dice sia andata in esilio con i suoi figli, i figli di Israele.
"La Principessa di Luce" è quindi una parabola.
La chiave per comprendere questa storia e il significato della Shekinà è ricordare che la Principessa di Luce è in realtà la Presenza di Dio in questo mondo.


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